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 ITALIA - ITALIA - Droga, problema planetario. Relazione Dna
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3 marzo 2016 17:24
 
Il mercato della droga "è un problema planetario, con 250 mln di consumatori nel mondo, un europeo su 4 si droga, un giro d'affari di 560 mld di dollari, 35 mld di euro solo in Italia". Lo afferma il procuratore nazionale antimafia, Franco Roberti, presentando la relazione annuale della Dna. Roberti sottolinea che il settore manifatturiero italiano frutta poco di più, 45 mld, "ma i soldi della droga sono esentasse e poi vanno a riversarsi nel mercato legale". Secondo Roberti bisogna "intensificare le risorse investigative sui grandi trafficanti, non sui ladri di merendine come chiamiamo i piccoli spacciatori". Infine, Roberti chiarisce che "nessuno ha mai parlato di depenalizzazione".  
Da alcuni rilievi statistici emerge che, "nell'intero arco della vita di un europeo, che circa 78 milioni di persone hanno fatto uso di cannabinoidi, circa 15 milioni hanno fatto uso di cocaina, circa 12 milioni di anfetamine, circa 15 milioni hanno fatto uso di cocaina e circa 12,3 milioni di ecstasy". Lo sottolinea la relazione 2015 della Dna, evidenziando quindi che si tratta di "un esercito di oltre 130 milioni di persone che, nel corso della loro esistenza, hanno avuto contatti, più o meno continui, con i narcotici". "Se si considera che secondo Eurostat la popolazione Ue è di circa 508.000.000 di persone, il numero di tali soggetti - osserva la Direzione nazionale antimafia - è pari al 25% della popolazione totale, dunque un europeo su quattro ha fatto uso nel corso della sua vita, in modo più o meno prolungato o più o meno abituale, di sostanze stupefacenti".

"E' comprensibile, dal suo punto di vista, la depenalizzazione de facto della cannabis evocata dal procuratore Roberti, cioe' un criterio di priorita' nell'attivita' repressiva e giudiziaria che non obblighi poliziotti e magistrati a occuparsi di 'ladri di merendine', quali - secondo la definizione del Procuratore Nazionale Antimafia - sarebbero i trafficanti di cannabis rispetto a quelli di eroina e cocaina, cioe' di sostanze che comportano, sia sul lato della domanda che dell'offerta, fenomeni piu' allarmanti dal punto di vista sanitario e criminale. Non e' pero' questo un punto di vista accettabile per il legislatore, che ha il dovere di depenalizzare e regolamentare un mercato, come quello della cannabis, che ormai tutti ritengono impossibile o non prioritario reprimere e molti pensano utile legalizzare, sia per liberare risorse nell'azione repressiva delle droghe piu' pericolose, sia per non inseguire milioni di consumatori non problematici e perfettamente integrati nella vita sociale, sia per ricavare dal mercato legalizzato un gettito di dimensioni ragguardevoli utile, ad esempio, a finanziare tagli delle imposte". Lo scrive su Facebook il senatore e sottosegretario agli Esteri, Benedetto Della Vedova, commentando le parole del Procuratore Nazionale Antimafia, Franco Roberti, pronunciate oggi durante la presentazione al Parlamento della relazione annuale della DNA. "Quindi, per quanto mi riguarda, all'esortazione di Roberti, che fa eco a quello della stessa DNA dello scorso anno, bisogna rispondere rafforzando l'impegno per discutere quanto prima alla Camera il disegno di legge per la legalizzazione della cannabis, oggi sottoscritto da oltre 290 tra deputati e senatori", conclude Della Vedova.
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