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 ITALIA - ITALIA - Eutanasia. Al cinema 'Kill me please'
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12 gennaio 2011 10:54
 
E' stato presentato ieri sera al cinema Eden 'Kill me please' di Olias Barco, grottesca commedia in bianco e nero dall'umorismo irriverente, vincitrice del Marc'Aurelio come miglior film all'ultima edizione del Festival Internazionale del Film di Roma.
Davanti ad una sala gremita di giornalisti, alla presenza del Direttore generale della Fondazione Cinema per Roma Francesca Via, del presidente di Bnl Luigi Abete, del presidente della Banca Popolare di Milano Massimo Ponzellini, ma anche di Riccardo Scamarcio, Valeria Golino e dei protagonisti Virgile Bramly (qui anche sceneggiatore) e Zazie de Paris (Solange Dymensztein).
Accolta con alto gradimento, la proiezione - dedicata alla giornalista e critica cinematografica Lietta Tornabuoni la cui ultima recensione in uscita sulle pagine dell'Espresso e' proprio sul film di Barco - e' culminata in un dibattito introdotto da Piera Detassis e moderato da Fabio Ferzetti nel corso del quale il regista ha detto di aver avuto come riferimento 'La Grande Abbuffata' di Marco Ferreri, contestato a Cannes nel 1973 e che pure affrontava la condizione umana con ironia e umorismo dark.
Autore di cortometraggi fra cui il premiato a Cannes 'Poubelles', ha diretto nel 2002 il suo primo lungometraggio, 'Snowborder', film ad alto budget andato male. 'Kill me please' e' la sua seconda opera, girata in Belgio dove ha incontrato Stephane Malandrin, un altro rifugiato artistico a Bruxelles, co-sceneggiatore e co-regista di 'Ou' Est la Main de l'Homme Sans Tete'.
'Sono sempre stato affascinato dai suicidi di massa, come quello che e' avvenuto in Giappone - ha spiegato Barco -.
Pensavo a una trama su questo tema quando Virgile Bramly mi ha detto che c'era un'associazione benefica in Svizzera chiamata 'Dignitas' che aveva come scopo quello di fornire assistenza medica per l'eutanasia. Ne ho parlato con Ste'phane Malandrin che ha adorato quest'idea. L'incontro successivo con Vincent Tavier e la produzione La Parti e' stato un elemento decisivo. Il primo titolo doveva essere proprio 'Dignitas' ma correvamo il rischio che Minelli non ce lo facesse fare'.
Ludwig Minelli e' l'avvocato che il 17 maggio 1998 ha dato vita ad una struttura con sede a Forch nei pressi di Zurigo, il cui slogan e' 'Vivi con dignita', muori con dignita'' .
Come rilevato da un articolo di alcuni mesi fa del quotidiano inglese Daily Mail, Minelli e' oggi un uomo milionario: secondo un'inchiesta, avrebbe accumulato al 2007 un patrimonio personale di oltre un milione di sterline, soldi che il legale dice di avere ereditato. Dall'inizio della sua attivita', sono 5.700 le persone di 61 nazionalita' che avrebbero deciso di ricorrere al legale per porre fine alla propria vita. Il tutto per un costo totale di 7mila sterline in cui sono incluse rette, trattamento full service, funerali e spese mediche. Il film arriva nelle sale venerdi' 14 gennaio.
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