testata ADUC
 GRAN BRETAGNA - GRAN BRETAGNA - Eutanasia. Ricercatori Oxford: legalizzazione potrebbe salvare migliaia di vite
Scarica e stampa il PDF
Notizia 
14 maggio 2010 12:34
 
Secondo alcuni esperti di bioetica dell'Università di Oxford, è necessario prendere in seria considerazione la legalizzazione dell'eutanasia volontaria non solo per rispettare la volontà dei pazienti e alleviare le sofferenze, ma anche per sopperire alla cronica deficienza di organi da trapiantare.
Migliaia di pazienti ogni anno muoiono in attesa di essere trapiantati, spiegano gli studiosi in un articolo pubblicato sulla rivista scientifica Bioethics. "Ma esiste una fonte di organi attualmente disponibile e sottoutilizzata", scrivono. La maggioranza degli organi infatti va distrutta. I ricercatori ripercorrono le strade già suggerite in passato e talvolta adottate in alcuni Paesi, come la donazione obbligatoria di organi dopo la morte cerebrale oppure l'iscrizione automatica nella lista dei donatori. Ma queste pratiche violerebbero i diritti fondamentali dei pazienti, spiegano i ricercatori, in primis il diritto all'autodeterminazione.
L'alternativa è l'eutanasia volontaria finalizzata alla donazione di organi. Questa permetterebbe di migliorare la pratica della sospensione dei trattamenti vitali, diffusa nei reparti di terapia intensiva. L'individuo, malato terminale, avrebbe così la possibilità di evitare una lenta morte dovuta alla sospensione dei trattamenti, unica opzione offerta per porre fine alle proprie sofferenze, e al contempo di salvare vite umane. Il tutto nel rispetto assoluto della volontà e dell'autonomia del paziente. Solo così si potrebbe evitare che gli organi deperiscano insieme al paziente non più curato. "Sosteniamo che i pazienti (terminali) dovrebbero poter scegliere come e se donare organi nel caso di sospensione dei trattamenti vitali in terapia intensiva", concludono i ricercatori.
Ragionamento che non fa una piega. Quello che però i ricercatori sembrano ignorare è la religione cristiana che, sul tema del fine vita, domina il dibattito politico. Di fronte alla croce, in alcuni Paesi affissa per legge nelle aule di tribunale e nelle scuole pubbliche, difficile invocare razionalità, scienza e libertà individuale quali fondamenta delle politiche sanitarie.
Pubblicato in:
 
 
NOTIZIE IN EVIDENZA
 
ADUC - Associazione Utenti e Consumatori APS