La stretta alle condizioni di accesso all'assistenza medica agli immigrati clandestini, votata a dicembre dal Parlamento, sara' controproducente. Cosi' un rapporto dell'Ispezione degli affari sociali (IGAS) e dell'Ispezione delle Finanze (IGF). Con una dettagliata analisi del dispositivo che consente l'accesso a queste cure agli immigrati clandestini il cui reddito non supera i 634 euro al mese, vengono contestate tutte le nuove norme approvate.
Gli abusi che sarebbero alla base della decisione del provvedimento non e' possibile statisticamente stabilirli attraverso un legame tra aumento delle spese e aumento di abusi e frodi. Il fenomeno del turismo medico e' inesistente, perche' gli irregolari sono comunque iscritti in anticipo in una lista. Nel 2009 i “sans papier” che hanno usufruito di questa assistenza sono stati solo una ventina.
Ma soprattutto il rapporto critica il contributo forfettario di 30 euro previsto dal budget 2011. Un contributo reputato finanziariamente inadatto, amministrativamente complesso e foriero di rischi sanitari. Potrebbero aumentare coloro che si rivolgono molto tardi all'ospedale e, quindi, le cure sarebbero piu' costose. I 6 milioni di euro di nuovi introiti, potrebbero trasformarsi in spese supplementari per 20 milioni di euro.