I francesi hanno l'impressione d'essere spiati a tutto vantaggio delle aziende commerciali. Interpellati da ETO e Market Audit, quasi la metà degli internauti accusa le imprese d'approfittare della Rete per saperne di più degli affari loro. Nel mirino soprattutto negozi e servizi online, ma anche i siti comunitari che registrano i dati personali e osservano le abitudini di navigazione. "Digitare la parola chiave su un motore di ricerca, pagare online o iscriversi a una rete sociale: a ogni clic le società registrano i dati per centrare meglio la pubblicità e le promozioni", osserva lo studio. Al quesito: "A che livello d'intrusione nelle sua vita privata si situano i marchi e le aziende?", il 40% degli intervistati risponde che è "alto", contro il 29% del 2007. Pressoché tre quarti delle persone deplorano che i loro dati personali siano registrati. Le risposte risentono in parte della mancanza di conoscenza tecnica; il 66% ammette di non essere abbastanza informato sui diritti alla tutela dei dati personali. Eppure, pochi prestano attenzione alle condizioni d'uso dei servizi in Rete, troppo lunghi e spesso redatti in uno stile giuridico disorientante. Così come sono in pochi a dotarsi di filtri, di parametro del navigatore e altro.