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 ITALIA - ITALIA - Otto per mille allo Stato... ma meta finisce alla Chiesa. Denuncia dei Radicali
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6 gennaio 2011 19:20
 
Il Supplemento Ordinario n. 282 alla Gazzetta Ufficiale del 22 dicembre 2010 riporta la “Ripartizione della quota dell'otto per mille dell'IRPEF devoluta alla diretta gestione statale, per l'anno 2010”.
Andrea Trigolo (Associazione Radicale Adelaide Aglietta) ha spulciato i dati:
per difetto, sul totale di 144.431.387 dell'8 per mille che i cittadini italiani hanno scelto di destinare allo Stato, il 45%, ovvero oltre 65 milioni di euro, vanno nelle casse di Arcidiocesi (oltre 1.500.000), Diocesi, Parrocchie (28 milioni), Basiliche, Confraternite, Monasteri, Curie, etc.
Molti finanziamenti vanno anche a singoli Comuni, ma per il restauro di chiese o conventi o altri edifici religiosi (è il caso di Rivoli, a cui sono destinati 367.000 euro per il restauro della locale Chiesa di San Croce).
Alcune chicche: 260.000 euro vanno alla Provincia Minoritica di Cristo Re dei Frati Minori dell'Emilia; altri 367.000 euro per il Pontificio Collegio Germanico Ungheres; ben 388.000 euro per la  Provincia Romana dei Frati Cappuccini .
Fanno la figura dei poveracci, al confronto, il FAI (Fondo Ambiente Italiano) con i suoi 259.000 euro o, peggio, gli Archivi di Stato di Asti (18.000), di Rieti (28.000) e de L'Aquila (140.000).
Altre considerazioni sparse: il Ministero dell'interno (Fondo edifici di culto) dona oltre 3.5 milioni di euro per il restauro di edifici della Chiesa cattolica (nulla per edifici di altre confessioni: né per sinagoghe, né per chiese evangeliche, né per moschee).
 Commento di Silvio Viale (presidente Radicali Italiani) e Giulio Manfredi (presidente Associazione Radicale Adelaide Aglietta):
 “I provvedimenti più vergognosi sono pubblicati in Gazzetta Ufficiale ad agosto o sotto Natale; come radicali continueremo a denunciare sia l’ingiusta attribuzione  dell’8 per mille (sono spartiti anche i soldi dei cittadini che non scelgono, in proporzione alle scelte espresse, dunque favorendo la Chiesa Cattolica) sia il fatto che quasi la metà dei fondi attribuiti allo Stato vanno a rimpinguare enti religiosi e confessionali cattolici.
Siamo costretti a vivere in uno Stato che con la mano destra nega gli stipendi agli insegnanti di materie alternative alla religione e con la mano sinistra finanzia la “Provincia Romana dei Frati Cappuccini”.
Sono sempre attuali le parole di Ernesto Rossi: “Dietro le più solenni professioni di fede, gratta gratta … c’è la roba!”.”.
 
Il link della ripartizione dell’8 per mille “statale”
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