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 MAROCCO - MAROCCO - Produzione cannabis. UNODC: una minaccia per i Paesi vicini e piu' vulnerabili
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12 novembre 2013 18:35
 
Il Regno del Marocco, considerato dall'Ufficio delle Nazioni Unite per la lotta al crimine e alla droga (UNODC), il piu' grande Paese produttore ed esportatore di resina di cannabis al mondo, rappresenta, secondo questo organismo Onu, una minaccia per i suoi vicini e i “Paesi vulnerabili”.
Per il presidente dell'UNODC, Youri Feddotov. “la maggior parte della droga che circola a livello mondiale, proviene dal Marocco, seguito dall'Afghanistan”.
Questa dichiarazione di Fedotov, fatta davanti alla Commissione stupefacenti dell'Onu in occasione della Giornata Internazionale contro il traffico e l'abuso di droghe, e' segnale delle inquietudini e preoccupazioni dell'organismo Onu a fronte dell'ampiezza raggiunta dalle coltivazioni di cannabis in Marocco.
Il rapporto dell'UNODC, che e' un punto di riferimento in materia di sorveglianza su produzione ed esportazione di droghe, e' eclatante per il Marocco, poiche' li' ci sono 47.500 ettari di superficie destinati a queste coltivazioni, la superficie maggiore a livello mondiale, seguita da quella di 12.000 ettari in Afghanistan.
Gli estensori del rapporto rilevano che questi sono i numeri forniti dal governo del Marocco, e ricordano che le autorita' di questo Paese non autorizzano piu' l'UNODC, dal 2005, a fare indagini sul territorio, dopo che lo stesso organismo Onu aveva rilevato che gli ettari coltivati a cannabis fossero 72.000.
Secondo l'UNODC il mercato della droga e' uno dei principali fattori che “alimenta l'instabilita' economica e politica nel mondo”, e questo grazie ai volumi di produzione in Marocco.
La produzione annuale marocchina, e' nell'ordine di 38.000 tonnellate di erba di cannabis e di 760 tonnellate di resina di cannabis.
Il pericolo dovuto al traffico di stupefacenti per i Paesi vulnerabili della regione, essenzialmente i Paesi dell'Africa dell'Ovest e del Sahel, sono al centro delle preoccupazione dell'organismo dell'Onu, anche perche' esiste una collusione tra traffico di droghe e terrorismo.
Facendo riferimento al bilancio annuale dei sequestri di resina di cannabis, l'UNODC ha fatto il punto sulle colossali quantita' che vengono sequestrate in Africa del Nord, in Europa dell'ovest e centrale, in Medio Oriente e in Asia. L'Europa occidentale rappresenta il maggior mercato di consumo di cannabis proveniente dal Marocco.
L'Ufficio nazionale di lotta contro la droga e la tossicodipendenza dell'Algeria (ONLCDT) ha fatto la sua parte sequestrando, nel primo semestre del 2013, 78 tonnellate di kif trattato ai suoi confini occidentali, un aumento del 9% rispetto al medesimo periodo dell'anno precedente.
Il Dipartimento di Stato degli Usa non cessa mai di dare il proprio allarme sulla droga in provenienza dal Marocco.
Nel suo rapporto annuale sulla “strategia di controllo internazionale dei narcotici, il Dipartimento di Stato sottolinea che la coltivazione di cannabis in Marocco rappresenta un importante business”. Coltivazioni che fanno parte di una tendenza all'aumento generalizzato che e' stato riportato nei rapporti del 2011 e del 2012.
Secondo l'Organizzazione Internazionale di controllo sugli stupefacenti (OICS), il 72% dei sequestri di resina di cannabis fatti dalle autorita' delle dogane nel mondo, sono di provenienza marocchina.
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