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 ITALIA - ITALIA - Rc auto. Isvap: ecco gli imbrogli
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12 settembre 2011 14:56
 
L'Isvap torna a lanciare l'allarme sull'evasione assicurativa nella Rc auto. 'E' in crescita il ricorso al fondo vittime della strada da parte dei cittadini che hanno avuto sinistri con veicoli non assicurati (oltre 21 mila nel 2009, circa 11.500 nel 2002) o terzi fuggiti dopo l'incidente' Cifre che, per l'Isvap, potrebbero essere 'solo la punta dell'iceberg': in aumento anche il fenomeno della falsificazione dei contrassegni assicurativi.
Cresce poi il numero di compagnie che operano senza autorizzazione, 'dal 2002 in totale ne sono state individuate 48', spiega la relazione. Occorrerebbe arginare un fenomeno che in Italia sta assumendo dimensioni sempre più preoccupant i e che si affianca all'altro grande problema in materia, quello delle truffe assicurative.
Automobilisti non assicurati, contrassegni falsi e compagnie assicurative inventate. C'è anche questo nel panorama attuale del settore Rc Auto secondo il presidente dell'Isvap Giancarlo Giannini che, nella sua relazione annuale, ne ha lanciato l'allarme, segnalando il sempre maggiore ricorso al fondo vittime della strada da parte di cittadini incorsi in incidenti con auto non assicurate (oltre 21.000 nel 2009, mentre nel 2002 erano 11.500) o con terzi poi fuggiti.
E sul fronte premi il quadro non è migliore.
Nel nostro Paese i premi assicurativi della Rc Auto sono doppi rispetto a Germania, Francia e Spagna e per Giannini, che parla del settore Rc Auto come del "tallone d'Achille dell'intero sistema" assicurativo italiano, occorre notare che da aprile 2009 ad aprile 2010 sono aumentate a due cifre le tariffe medie ponderate relative a tutte le tipologie di assicurati sotto osservazione.
"La valutazione dell'Autorità sugli aumenti tariffari è nota - ha detto - e non può che essere ribadita: non è la risposta corretta, è solo la leva più immediata e a più rapido effetto in un mercato in cui il cittadino è obbligato ad assicurarsi".
Le "inefficienze alle quali occorre porre rimedio" sono poi anche altre. "Nell'ulti mo quinquennio la presenza degli uffici di liquidazione dei sinistri sul territorio è diminuita del 30%; il rapporto tra reclami e sinistri è peggiorato sul territorio del 77%; l'importo delle sanzioni è cresciuto del 40%; il rapporto sinistri per dipendente continua ad evidenziare valori quasi doppi rispetto alla media nazionale nelle regioni del meridione, nelle quali maggiore dovrebbe essere il presidio".
Secondo Giannini "è arrivato il momento di agire". Nel futuro dell'Rc Auto ci dovrebbe essere: la tabellazione del danno biologico per le lesioni più gravi, l'abolizione del tacito rinnovo e la conferma della esclusività della procedura di risarcimen to diretto. Inoltre, per combattere il fenomeno dei falsi contrassegni in circolazione, l'Isvap sta collaborando con le istituzioni competenti per arrivare alla produzione di contrassegni che siano difficili da falsificare, come accade per la carta moneta. "Il progetto - ha detto Giannini (due anni fa') - è in fase avanzata". Niente soldi? Non si arriva alla terza settimana del mese?
E allora non pago la Rca. Questo il ragionamento pazzesco e pericolosissimo di parecchi cittadini, in numero crescente.
Sono furbetti stupidi. Senza Rca, se fanno un incidente, la pagano carissima: i danni sono a carico loro. Ma sentite l'Isvap.
L'Isvap ammette che sul costo finale della Rc auto "intervengono certamente numerosi fattori di carattere anche esogeno tipici del nostro Paese" ma "il confronto con quanto accade nei Paesi europei deve comunque far riflettere". Il premio medio in Italia, pari a 407 euro, si confronta, scrive Giannini, con i 222 euro della Germania, i 172 euro della Francia e i 229 euro della Spagna. L'andamento degli indici dei prezzi delle assicurazioni dei mezzi di trasporto per il periodo 2002-2009 "mostra per l'Italia un incremento cumulato quasi triplo, il 17,9% contro il 7,1% della media europea". Giannini denuncia poi che in "alcune zone del Sud" per giovani e neopatentati si sono registrate premi anche di 7mila euro per assicurare un'autovettura di media cilindrata. Da qui l'avvio di un'indagine da parte dell'Isvap "per verificare se tali livelli siano giustificati sul piano tecnico o non integrino piuttosto la fattispecie della elusione dell'obbligo a contrarre, cui per legge le imprese sono tenute".
"Imprese, operatori della distribuzione e autorità non possono non tenere in debita considerazione il diffondersi di un fenomeno, quale quello della evasione assicurativa, sintomo pericoloso in un segmento di mercato come la rc auto" ha aggiunto il presidente dell'Isvap.
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