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 ITALIA - ITALIA - Restrizione orari negozi. Antitrust 'blocca' iter legge in commssione: nega la concorrenza
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17 settembre 2014 14:01
 
Un altro stop nella commissione Attività produttive della Camera alla discussione sulle proposte di legge congiunte (una popolare e le altre di M5s, Pd, Lega, Fi, Ncd) sulla disciplina degli orari di apertura degli esercizi commerciali. Secondo quanto viene riferito, questa mattina in commissione è arrivato un nuovo parere sul testo da parte dell'Antitrust (che già aveva espresso la sua posizione circa un anno, fa viene raccontato) in cui l'Autorità sottolinea la propria contrarietà a diverse norme previste dalla proposta di legge unitaria, definendole anticoncorrenza e in violazione della normativa Ue. Per questo, si apprende, il presidente della commissione Guglielmo Epifani (Pd) ha deciso di rinviare l'inizio dell'esame degli emendamenti, che doveva tenersi oggi pomeriggio. Nella seduta pomeridiana quindi i gruppi discuteranno delle considerazioni dell'Antitrust, anche per decidere il da farsi alla luce del parere. Non mancano, si apprende, malumori tra i deputati, soprattutto del M5s ma anche di parte del Pd, da chi guarda al nuovo parere dell'Antitrust come una "ingerenza" che, di fatto, rallenta nuovamente i lavori della commissione sul testo.
Nel parere dell'Antitrust si legge: "La normativa nazionale prevede che le attività commerciali non possano essere soggette a limiti in materia di orari di apertura e chiusura dei relativi esercizi" e "la reintroduzione di vincoli in materia di orari di apertura e chiusura dei negozi rappresenta un ostacolo al libero dispiegarsi delle dinamiche concorrenziali. Sotto questo profilo suscitano perplessità tanto la possibile reintroduzione di un obbligo di chiusura giornaliero previsto per alcune festività quanto l'abolizione del principio di libero esercizio dell'attività senza prescrizione in materia di mezza giornata di chiusura infrasettimanale". "Analogo carattere restrittivo - dice l'Antitrust - assume la possibilità per i comuni di predisporre accordi territoriali per la definizione degli orari e delle chiusure degli esercizi commerciali" e "il potere del sindaco" previsto dalla pdl che "appare particolarmente penetrante nella misura in cui consente a questi di definire gli orari di apertura in termini generali per 'determinate zone del territorio comunale'". "In definitiva l'Autorità - si legge ancora nel parere - ritiene che la proposta di legge in oggetto integri una violazione dei principi a tutela della concorrenza nella misura in cui contempla l'introduzione di possibili limiti all'esercizio di attività economiche in evidente contrasto con le esigenze di liberalizzazione. Peraltro la proposta in oggetto rappresenta non solo un potenziale ostacolo al libero dispiegarsi delle dinamiche concorrenziali ma si pone in contrasto con la normativa comunitaria, in quanto è suscettibile di reintrodurre significativi limiti all'esercizio di attività economiche aboliti dal legislatore nazionale in attuazione del diritto comunitario".
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