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 SENEGAL - SENEGAL - Il Senegal sta diventano un centro di smistamento del narcotraffico? Le autorita' lo negano!
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27 giugno 2014 19:52
 
Sempre piu' droga viene sequestrata in Senegal. Questi ultimi anni e' raddoppiata, Questo spinge a pensare che il Senegal sta per diventare un centro di smistamento, se non lo e' gia'.
Solo ieri, otto tonnellate di canapa indiana e 15 chili di droghe pesanti come eroina e cocaina, sono stati ridotti in cenere a Dakar, Il Senegal sta per diventare un centro di smistamento della droga? Anche se le autorita' lo negano, la quantita' di droga sequestrata e bruciata ieri lo fa ben credere.
A differenza degli anni passati quando la somma delle droghe leggere, come per l'appunto la canapa indiana, era intorno alle 2 tonnellate, quest'anno e' passata a 8 tonnellate.
E questo solo nella capitale del Senegal, mentre le droghe pesanti sono sempre piu' presenti.
E non si tratta solo di un raddoppio, ma di cinque volte di piu' in quattro anni. Rispetto ad 1 Kg del 2011, le forze dell'ordine nel 2014 hanno gia' sequestrato 15 Kg di eroina e cocaina, oltre ai derivati di queste sostanze, come il crack. In tutto 450 pallet di cocaina.
Il 70% della droga leggera sequestrata viene da fuori regione, il resto e' produzione locale -dice Seydou Ndour, direttrice dell'Ufficio centrale di repressione del traffico illegale di stupefacenti (Ocrtis). Inoltre, tutta la droga pensate transita dagli aeroporti.
Sequestri che possono far pensare che i narcotrafficanti stanno realizzando in Senegal un centro di smistamento del traffico internazionale. Ma per la direttrice dell'Ocrtis non e' cosi', “Questi sequestri comportano una maggiore mobilitazione, ma anche una revisione dell'impegno tradizionale delle forze dell'ordine”.
Il fatto che il Senegal e' una centro di smistamento in divenire e' ugualmente respinto dal direttore del gabinetto del ministro dell'Interno, Mamadou Ibrahima Lô: “Dire che il Senegal e' diventato un centro di smistamento e' sbagliato”. I sequestri in crescita non vuol dire che il Senegal sia diventato il luogo prediletto dei narcotrafficanti che provengono dall'America Latina e dalle altre regioni. Si tratta -secondo lui- di una maggiore mobilitazione delle forze dell'ordine nell'interesse dell'economia senegalese.
“Non possiamo affrontare la sfida dell'emergenza se il nostro Paese e' sommerso dalla droga”, dice Lô. Che ritiene che per bloccare questi flussi, una delle battaglie piu' importanti si debba basare sulla repressione.
E questo senza concessioni. “Occorre che la forza rimanga nelle mani della legge”. L'altro metodo, secondo lui, e' la sensibilizzazione, come quella di aver bruciato la droga nell'ambito della giornata internazionale di lotta a queste sostanze.
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