Potrebbero essere migliaia i detenuti destinati a lasciare presto il carcere dopo la recente sentenza della Corte Costituzionale che, rimuovendo le modifiche introdotte dalla legge Fini-Giovanardi con l'articolo 73 dpr 309/90, ha di fatto riproposto la distinzione tra le cosiddette 'droghe leggere' e 'droghe pesanti'. Il capo del Dipartimento dell'amministrazione penitenziaria, Giovanni Tamburino, in una nota, fa sapere di aver avviato un monitoraggio presso i singoli istituti di pena per l'esame "dei casi in cui la rideterminazione della pena inflitta ha comportato la scarcerazione".
Questo perche' con la sentenza della Consulta la modifica avra' una ricaduta sui procedimenti pendenti e anche su quelli definitivi. "Questo - aggiunge Tamburino - determinera' ripercussioni sul numero delle presenze in carcere, tenuto conto del numero di detenuti ristretti per il solo articolo 73 dpr 309/90 (8.589 definitivi e 4.345 non definitivi alla data di ieri), una considerevole parte del quale e' rappresentato da detenuti che scontano la pena per aver ceduto quantitativi di hashish e marijuana".