testata ADUC
 USA - USA - Staminali. Cuore infartuato curato con cellule riprogrammate
Scarica e stampa il PDF
Notizia 
18 aprile 2012 19:15
 
Un eccezionale risultato e una scoperta promettente per milioni di persone afflitte da malattie cardiache. Gli scienziati dei Gladstone Institutes (Usa) hanno fatto un passo avanti verso la 'riparazione' del cuore danneggiato dall'infarto, trasformando le cellule ferite in muscolo cardiaco funzionante e questo iniettando dei geni 'chiave' direttamente nella regione danneggiata.
In precedenza gli stessi scienziati erano riusciti a effettuare questa trasformazione in provetta. Ma ora il team di Li Qian, insieme ai ricercatori del laboratorio di Deepak Srivastava, e' riuscito ad ottenere l'eccezionale risultato in animali vivi, con un successo ancora maggiore. I dati ottenuti sono descritti sull'ultimo numero di 'Nature', in uno studio pubblicato online. Le malattie cardiovascolari, ricordano i ricercatori, sono la principale causa di morte nel mondo. Inoltre ogni anno quasi 14 milioni di persone sopravvivono a un attacco di cuore, ma il loro muscolo cardiaco danneggiato non puo' piu' funzionare appieno. "Il danno da infarto e' in genere permanente, perche' le cellule del muscolo cardiaco, private di ossigeno durante l'attacco, muoiono e formano tessuto cicatriziale", spiega Srivastava, che dirige la ricerca sulle cellule staminali ai Gladstone Institutes.
"I nostri esperimenti sui topi sono la dimostrazione che possiamo riprogrammare le cellule in 'mattoncini' cardiaci pienamente funzionanti, offrendo cosi' un approccio innovativo e meno invasivo per ripristinare la funzione del cuore dopo un infarto", aggiunge.
Negli esperimenti con topi che avevano avuto un attacco di cuore, Qian e Srivastava hanno liberato tre geni - che normalmente guidano lo sviluppo del cuore embrionale (noti insieme come Gmt) - direttamente nella zona danneggiata. Entro un mese, le cellule che normalmente formano il tessuto cicatriziale, si sono trasformate in cellule di cuore pulsante.
Non solo. Tre mesi dopo il cuore degli animaletti batteva ancor piu' forte e pompava piu' sangue. "Questi risultati potrebbero avere un impatto significativo per i pazienti con scompenso cardiaco, per i quali e' difficile fare cose normali, come salire una rampa di scale", dice Qian.
"La ricerca puo' portare finalmente a un'alternativa al trapianto di cuore. Inoltre - prosegue - dal momento che la riprogrammazione delle cellule avviene direttamente nel cuore, si elimina la necessita' di impiantare chirurgicamente cellule create in una capsula di Petri". "Il nostro prossimo obiettivo e' quello di replicare questi esperimenti e testare la loro sicurezza in grandi mammiferi, come i maiali, prima di considerare gli studi clinici sugli esseri umani", ha aggiunto Srivastava, che e' anche docente presso l'University of California a San Francisco. "Ci auguriamo che la nostra ricerca getti le basi per avviare la riparazione cardiaca subito dopo un infarto, magari gia' all'arrivo in pronto soccorso".
Pubblicato in:
 
 
NOTIZIE IN EVIDENZA
 
ADUC - Associazione Utenti e Consumatori APS