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 USA - USA - Staminali per ricreare cellule cardiache morte
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29 maggio 2012 8:56
 
Sono le cellule motore del cuore, quelle che consentono la generazione e la trasmissione dell'impulso contrattile. I cardiomiociti, secondo uno studio dell'University of Wisconsin-Madison (Usa), potrebbero essere ricreati in laboratorio dalle cellule staminali cosi' da sostituire quelli che muoiono a causa delle malattie cardiache. "Con il nostro metodo - avvertono gli scienziati - siamo riusciti a sintetizzare l'80% di cardiomiociti in piu' rispetto ad altre soluzioni, che sono arrivate al 30%". La ricerca e' stata pubblicata su 'Proceedings of the National Academy of Sciences'.
"Il nostro protocollo e' piu' efficace e sicuro di altri - afferma il team di ricercatori - abbiamo trasformato le cellule staminali umane, sia embrionali che pluripotenti indotte, con una semplice manipolazione di una fase cruciale del loro sviluppo. La tecnica - proseguono - promette un'alternativa poco costosa e molto piu' efficiente al complesso bagno di cellule o fattori di crescita, ovvero i due sistemi ora utilizzati per trasformare le cellule staminali" nelle 'nipotine' specializzate del cuore.
Oggi i cardiomiociti sono difficili o quasi impossibili da ottenere direttamente dal tessuto cardiaco dei pazienti con problemi cardiologici e sopravvivono solo per poco tempo in laboratorio. "Per esempio - chiarisce lo studio - in un cuore malato possono morire fino a 1 miliardo di cardiomiociti. E l'organo ha una limitata capacita' di riparare se stesso. Questo lavoro - suggeriscono - puo' potenzialmente fornire ai cardiopatici le cellule necessarie".
"Molte malattie cardiache sono dovute alla perdita o alla morte di cardiomiociti funzionanti - afferma Timothy Kamp, coautore dello studio - quindi le strategie per sostituire le cellule nel cuore malato continuano a essere di grande interesse per la scienza".
"I cardiomiociti hanno molte applicazioni - spiega Lian Xiaojun, principale autore del nuovo studio - quelli sintetizzati con la tecnica che abbiamo messo a punto sono stati mantenuti in coltura per 6 mesi e sono rimasti vitali e stabili come il giorno in cui li abbiamo create".
"Il piu' grande vantaggio del nostro metodo - conclude la ricerca - e' che utilizza piccole molecole per regolare i segnali biologici. Ora questo processo e' completamente definito - aggiunge - e quindi piu' riproducibile. E queste piccole molecole sono molto meno costose dei fattori di crescita proteici utilizzati in altri metodi".
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