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 ITALIA - ITALIA - Tasse. La piu' odiata si conferma l'imposta/canone Rai
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14 settembre 2011 7:43
 
Un sondaggio Ifel, il centro studio dell’Anci, l’associazione dei Comuni, in collaborazione con la Swg, ci fa sapere (una conferma) che il 45,5% delle 8 mila persone che hanno risposto alle domande degli intervistatori considera il canone pagato alla Rai e' l’imposta piu' odiata. Tre volte di più del bollo auto (14,2%).
Mentre per l'ICI, solo il 6,4% ritiene odiosa l’imposta comunale sugli immobili. Ancora meno odiate Iva (9,1%) e Irpef (7,5%).
Le percentuali più alte di odio verso le tasse si registrano nel Nord Est (68,8%), con chi ritiene le imposte un «dovere civico» (36,4%) e  «uno strumento vessatorio in mano allo Stato»: 29,3%. Percentuale che in Sicilia e Sardegna  diventa del 37,7.
Per l’80,3% il nostro sistema fiscale favorisce l’evasione, da estirpare per il 66,7%. Cosi' il segretario generale dell’Anci Angelo Rughetti: «Significa che ne hanno conoscenza in qualche modo diretta. Se si consentisse a ciascuno di scaricare le fatture, innescando il conflitto d’interessi, credo che il recupero delle somme evase avrebbe una velocità molto maggiore rispetto a quella di misure anche apparentemente più drastiche come quelle contenute nella manovra».
Capitolo sprechi. Alla domanda «qual è l’istituzione che spende meglio i vostri soldi?» il 26,8% ha risposto «il Comune». Il valore più elevato, anche se in calo di 3,8 punti rispetto ad analogo sondaggio del 2008. «La Regione» non è andata oltre il 14,6%, contro il 12,7% di consensi dell’Unione Europea, il 6,7% della Provincia e il 5,5% dello Stato.
Conferma -per Rughetti- che «nella generale frattura fra società civile e istituzioni l’unico rapporto che si mantiene saldo è con i Comuni. La prova è che la maggioranza degli intervistati, a precisa domanda, dichiara che preferisce pagare le tasse al suo municipio». La percentuale maggiore, pero', è di chi ha sfiducia nei confronti di tutti, il 29,8% reputa che nessuno spende bene i soldi pubblici. Nel 2008 erano il 22,5%.
Fra le riforme considerate «prioritarie» per il futuro quella federalista è solo al quinto posto, con il 14,5%. Preceduta da  riforma del mercato del lavoro (43,9%), del sistema fiscale (42,7%) e della politica (35,7%). La maggioranza degli intervistati (77,8%) reputa che con il decentramento sarebbe necessario attribuire più poteri ai Comuni rispetto a Regioni (65,3%) e Province (38,9%).

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