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 ITALIA - ITALIA - Taxi Firenze. Licenze acquistate 'a nero'
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19 aprile 2011 9:59
 
"Il mercato fiorentino per la compravendita di licenze per il servizio di taxi e' stato nelle ultime settimane sottoposto ad una serie di controlli da parte delle fiamme gialle del Gruppo di Firenze. L'esito dei controlli nei confronti di 21 posizioni ha fatto emergere una rilevante evasione fiscale complessivamente quantificata in oltre 3 Milioni di euro. Due persone sono state denunciate all'Autorita' Giudiziaria fiorentina per dichiarazione infedele avendo omesso ricavi per oltre, rispettivamente, € 350.000 e € 300.000". Rende noto la Guardia Finanza del Comando provinciale di Firenze. "Le indagini sono iniziate a seguito di un rilevamento eseguito presso 'l'Ufficio Vetture Pubbliche' del comune di Firenze dove sono stati acquisiti tutti gli atti relativi ai trasferimenti delle autorizzazioni, afferenti le attivita' di taxi avvenute tra il 2005 al 2009, nonche' l'elenco dei tassisti che avevano cessato l'attivita' nello stesso periodo. Successivamente, tramite controlli incrociati con le varie banche dati, e' stato rilevato: l'ammontare dei valori dichiarati negli atti pubblici di compravendita delle licenze, (sottoposte ad imposta di registro); il reddito dichiarato dai cedenti e dai cessionari delle aziende nei periodi in cui sono stati stipulati i negozi giuridici da parte degli acquirenti.
Tramite tali accertamenti e' stato possibile constatare che in molti casi, in date prossime all'acquisto delle licenze, erano stati contratti mutui bancari di rilevante importo da parte degli acquirenti, senza riscontrare la presenza di ulteriori atti di compravendita che potessero giustificare la destinazione dei finanziamenti ottenuti. Molti dei mutui, inoltre, risultavano temporalmente coincidenti con l'acquisto delle licenze. L'elemento di anomalia era rappresentato, pero', dal diverso importo tra il mutuo e l'atto di vendita.
La rilevante differenza, in taluni casi, e' risultata tale da rendere palesemente inverosimile il prezzo di vendita ufficiale (poche migliaia di lire a fronte di 200/300 mila euro). Gli accertamenti delle fiamme gialle fiorentine - continua la nota stampa - hanno potuto cosi' far luce sugli specifici aspetti che caratterizzano la 'piazza di Firenze'.
E' stata riscontrata la prassi di cedere le licenze indicando nell'atto pubblico di compravendita un valore nettamente minore, inferiore a quello reale (in genere il 70/80% in meno). Per non lasciare tracce, le parti concordavano di effettuare pagamenti in contanti, anche per grosse cifre (€ 350.000 - € 300.000 - € 297.000 - € 230.000). La propensione a pagare una somma elevata per acquisire tale attivita' e' dettata dalle concrete potenzialita' reddituali del servizio, che permette di ammortizzare il costo iniziale in tempi brevi. Nella quasi totalita' dei casi la cessione e' avvenuta in concomitanza del pensionamento del cedente. Gli acquirenti sono, nella maggior parte, persone che erano in cerca di occupazione. Il trasferimento di denaro contante in questi casi e' stato fatto subito dopo la voltura della licenza, in unica soluzione o con versamenti periodici (con importi frazionati per eludere la normativa antiriciclaggio). Un episodio e' apparso significativo. Un ragazzo di circa 23 anni ha acquistato una licenza per importo di € 800 mentre il valore reale della cessione e' risultato essere pari ad € 200.000.
La corresponsione del contante e' avvenuto in un modo particolare. Il giorno in cui il cedente ed acquirente si sono recati presso il Comune di Firenze per firmare l'atto con il quale ufficialmente veniva volturata la licenza taxi, contestualmente i genitori del ragazzo si sono recati presso l'abitazione del cedente ove li attendeva la moglie. Il cedente della licenza ha firmato l'atto di cessione solo quando si e' assicurato telefonicamente che la moglie (presso la sua abitazione) avesse ricevuto € 200.000 in contanti, consegnati dai genitori del giovane acquirente. Per tutti i casi esaminati sono state ipotizzate violazioni amministrative, tranne per 2 venditori per i quali si e' proceduto ad inoltrare notizia di reato alla Procura della Repubblica essendo state superate le soglie di legge per la punibilita' penale. L'efficacia dei controlli e' dimostrata dal fatto che in 5 casi i soggetti verbalizzati hanno definito la loro posizione con l'Erario aderendo all'accertamento. Oltre agli aspetti fiscali per gli acquirenti e i venditori - conclude la nota stampa - sono scattate le sanzioni previste dalla legge antiriciclaggio per aver effettuato trasferimenti di valori con denaro contante superiori a €. 12.500 (sono state complessivamente irrogate sanzioni amministrative da un minimo di 30,290 € a un massimo di 1.211,628 €)"
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