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 ITALIA - ITALIA - Tentata estorsione per l'ex-zar antidroga Serpelloni. Arrestato
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16 maggio 2016 15:30
 
E’ finito agli arresti domiciliari per tentata concussione e turbativa d’asta Giovanni Serpelloni, capo capo del Dipartimento politiche antidroga della Presidenza del Consiglio dal 2008 al 2014, medico vicino a Carlo Giovanardi e noto per le sue posizione proibizioniste e intransigenti in fatto di stupefacenti. I fatti contestati riguardano il suo successivo incarico di direttore del Sert, il servizio tossicodipendenze, di Verona, per episodi accaduti tra il 2012 e il 2014. La Guardia di Finanza ha notificato il provvedimento a lui e ad altri due dirigenti dell’Ulss 20: Maurizio Gomma e Oliviero Bosco. Altre tre persone sono indagate per gli stessi reati. Le indagini, coordinate dalla Procura della Repubblica e condotte dai finanzieri del Nucleo di Polizia Tributaria di Verona, riguardano l’appalto del software gestionale utilizzato in Sert (i servizi pubblici per le dipendenze) di tutta Italia.

Qui il commento del direttivo di Ascia
Giovanni Serpelloni, meglio conosciuto come il dirigente per le politiche antidroga presso il dipartimento del consiglio dei ministri, almeno fino a pochi mesi addietro, quando cambiata la compagine di governo e finito il suo mandato non e’ poi stato riconfermato (non senza polemiche da parte dei vecchi reggenti e riferimenti politici come Giovanardi, Gasparri, i forzisti, i Meloniani e pochi altri …i qual! i ancora oggi vantano le sue gesta) dal governo Renzi che invece, prevenendo il disagio, si e’ subito svincolato sollevando l’ indubbio imbarazzo se Serpelloni fosse stato ancora oggi capo dpa.

Noi lo ricordiamo in maniera vivida come lo zar antidroga o il padrino proibizionista, appellativi che si e’ voluto far cucire addosso per via della sua espressa posizione proibizionista sulle droghe prediligendo la cannabis come pericolo principale per la sicurezza e la salute pubblica.

Da capo dpa era quindi il fautore e sostenitore della persecuzione e stigmatizzazione dei semplici consumatori di cannabis ai quali applicare la sua teoria dell’emarginazione e discriminazione sociale come strumento per aiutare i poveri drogati…
Ora Serpelloni si trova agli arresti domiciliari insieme ad altri due dirigenti dell’Ulss 20 di Verona che sono stati arrestati dalla Gdf con l’accusa di turbativa d’asta e tentata concussione, secondo quanto pubblicato dall’ANSA.

Il caso e’ particolare e secondo noi carico di significato politico, visto che il dottore aveva la propensione per le menzogne e una certa inclinazione verso l’acquisizione di vantaggi personali all’interno delle sue mansioni istituzionali, ed era divenuto evidente per quanto non ancora dimostrato di quanto quelle menzogne e la sua arroganza derivavano da benefici non trascurabili, e nonostante i tanti articoli di denuncia che pubblicammo sui nostri siti, solo oggi anche la stampa nazionale si accorge della presenza scomoda e ingombrante di Serpelloni.

Dopo e grazie al suo intervento il consumo di stupefacenti in Italia ha continuato a crescere, malgrado i dati statistici forniti da agenzie fidate e ben dal dpa che hanno sempre sostenuto il contrario!

Nella prima relazione , quella 2012 ma basata ovviamente su dati dell’anno precedente, l’allora ministro con delega al contrasto alle tossicodipendenze, Andrea Riccardi (governo Monti), visto il basso tasso di risposta ai questionari usati dal dpa per censire i consumi (pari al 33,4%) rendeva tale dato «difficilmente rappresentativo» e avrebbe imposto di aggiungere per la prima volta un inciso sulla “non validità statistica del dato trasmesso”.

E questo era solo l’inizio: lo zar gestiva e amministrava un dpa da quasi 50 milioni di euro: prima grossa fetta delle risorse gestite dal dipartimento di Serpelloni è quella dei fondi gestiti col Piano progetti 2010 attraverso 49 progetti e budget di 26 milioni di euro circa. Poi nel 2011, altri 30 progetti con un budget di 9 milioni. Nel 2012, il Dpa dispone di 11 milioni da assegnare a 48 progetti ed infine altri 6 milioni per 29 progetti finanziati nel 2013.

Oltre 150 progetti finanziati, di cui circa una novantina riportati sul sito di Palazzo Chigi e su circa un terzo dei progetti (33 su oltre 90) sul sito di Palazzo Chigi, rientra a vario titolo l’Azienda Ulss 20 di Verona, spesso come coordinamento operativo, ma a volte anche come collaborazione.

Il nome della Ulss di Verona, infine, ritorna quasi nella metà dei 22 siti internet messi in piedi da Serpelloni e come se non bastasse, andando a cliccare tra i credits di alcuni siti emerge anche che tra le società sviluppatrici dei siti internet ce ne sono diverse proprio di Verona, come si può vedere sia sui canali Droganews, Consorzio Etico Valore e Salute, Droga No Grazie, Diagnosi Precoce, Gambling sviluppati da Awb Informatica di Verona, sul sistema di Allerta precoce, sviluppato dalla Ciditech di Vigasio, provincia di Verona.

La gran parte dei siti internet rimanenti, infine, è stato curato dal sistema Dronet.org, fondato anni fa da Serpelloni e realizzato dall’Azienda Ulss 20 Verona e dalla sua “web division”. Il tutto veniva autogestito e perfino il ministero sembrava esserne all’oscuro…

Da qui partono le indagini che si concludono in maniera preliminare con gli arresti domiciliari per Serpelloni in attesa di sentenza che sara’ di assoluzione o colpevolezza, ma nel frattempo Giovanardi e Gasparri interrogano il parlamento non sull’arresto di Serpelloni bensi sull’operatività gestionale del dipartimento anti droga..

Al vertice del dpa c’e’ oggi un avvocato, Patrizia De Rose, solido curriculum di dirigente nelle Istituzioni, ma nella sua carriera non si è mai occupata di droghe.

Oggi constatiamo che bisognerebbe partire da una semplice, elementare constatazione: tre sono le forze proibizioniste più forti e sono Camorra, ‘Ndrangheta e Cosa Nostra e se ora a questo stato di cose va ad aggiungersi uno Stato padre padrone (quindi proibizionista e intollerante), se ad arrestare i consumatori di cannabis sono carabinieri corrotti, se a curare i consumatori di cannabis sono dottori come Serpelloni, se all’arresto di Serpelloni si va ad aggiungere il dichiarato fallimento della guerra alle droghe, se è stata giudicata incostituzionale una legge sugli stupefacenti e se consideriamo che piu’ di 300 parlamentari hanno già sottoscritto una pdl per la legalizzazione e altre 3 proposte stanno in coda e in supporto a questa, e’ allora che viene da chiedersi: ma Renzi e’ certo di non avere motivi per cui non doversi imbarazzare delle menzogne fin qui dette e dell’indifferenza del governo di fronte alle rivendicazioni degli ! antiproibizionisti?

Condividiamo l’analisi di molte voci antiproibizioniste per cui la legalizzazione è l’unica strada da imboccare: legalizzare significa spostare tutto quanto riguarda la produzione, la distribuzione e la vendita di stupefacenti sotto il controllo e creare un tessuto di regole, diritti e doveri. Proibizione è tutt’altro. È privare il commercio e l’uso di ogni significatività giuridica, lasciarlo senza vincoli, disinteressarsi del problema, zona franca, proprio come e’ adesso. Legalizzare è l’unico modo per fermare quel silenzioso, smisurato, violento potere che oggi condiziona tutto il mondo: il narco-capitalismo geo politico e quindi di soldi, tanti soldi male investiti e sperperati attraverso la diffusione di menzogne spacciate per verita’, si tratta anche di vite, le nostre e di diritti messi sotto i piedi …da una fallimentare politica sulle droghe di cui Serpelloni è stato fino ad ora un baluardo, ma ci rimane alfine! la soddisfazione di augurargli le stesse mortificazioni mediatiche e sociali che molti di noi hanno dovuto subire a causa della sua fobia nei confronti della cannabis e dei suoi consumatori.

Direttivo ASCIA
 
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