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 ITALIA - ITALIA - Test antidroga agli insegnanti. Confronti e scontri
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23 settembre 2011 19:21
 
Botta e risposta tra la Flc-Cgil e il sottosegretario Carlo Giovanardi sul test di controllo generalizzato su docenti e personale scolastico, questione sorta a seguito delle polemiche nate in Toscana dopo che un' educatrice e' stata trovata in stato di malore in un bagno di un'elementare.
Mimmo Pantaleo, segretario della Flc Cgil, ha invitato a 'non ledere i diritti personali: siamo disponibili a verificare se uno e' compatibile con l'insegnamento ma non si puo' portare avanti una crociata di tipo ideologico. E poi si deve distinguer tra droga pesante e leggera: se si proibisse di entrare a scuola a chi fuma uno spinello tanti studenti rimarrebbero a casa'.
Secca la replica del sottosegretario Carlo Giovanardi: "Riteniamo che le dichiarazioni di Pantaleo siano totalmente fuori luogo ed irresponsabili nel contesto della serietà e della integrità psichica e comportamentale che è richiesta ad un insegnante, che oltre a trasmettere semplici nozioni ai bambini ed ai ragazzi, trasmette anche e soprattutto modelli educativi, comportamenti e stili di vita sani e valori positivi. Non mi sembra proprio che drogarsi sia tra questi'.
'La totale e disinformata superficialità con cui si vuole ancora assolvere la cannabis e i suoi derivati - ha aggiunto Giovanardi che ha la delega alla lotta agli stupefacenti - si scontra irrimediabilmente sia con le evidenze scientifiche che hanno dimostrato come questa sostanza ed i suoi derivati siano in grado di alterare le piú nobili funzioni cognitive'.
Secondo il Dpa, 'esiste un chiaro orientamento generale ed internazionale ad escludere dallo svolgimento di mansioni riconosciute pericolose per la salute di terzi, come in questo caso, persone che utilizzano cannabis oltre che le altre droghe.
Basti pensare alle drammatiche conseguenze di persone alla guida sotto l'effetto di cannabis. E' completamente fuorviante parlare ancora di droghe leggere. Un ulteriore perplessità viene dal fatto di come si possa accettare che una persona dedita al consumo di stupefacenti e quindi con un comportamento e uno stile di vita assolutamente a rischio sia per la propria salute mentale e fisica, possa trasmettere modelli e stili di vita sani a i nostri figli. Se un insegnate ha anche un minimo problema di droga va sicuramente curato ma nel frattempo va allontanato dall'insegnamento attivo'.
Contro replica di Pantaleo: 'Credo che le mie dichiarazioni siano fortemente responsabili e tengano contro delle liberta' costituzionali. Ribadisco che siamo disponibili al confronto per avere personale che dia livelli di istruzione adeguati ma non certo alla caccia alle streghe'.
"Affinche'‚ non vi sia nessuna confusione, nella nostra legislazione non esiste un diritto a drogarsi ne' tanto meno l'uso di droghe rientra tra le libertà costituzionali'. E' quanto afferma il Dipartimento delle politiche antidroga, replicando a Mimmo Pantaleo, segretario generale della Flc Cgil.
'Il comportamento di assunzione di sostanze stupefacenti è giustamente sanzionato nel nostro ordinamento attraverso le sanzioni amministrative e non penali. Quindi si ribadisce che non si tratta di fare alcuna caccia alle streghe, ma semplicemente di riconoscere chiaramente la pericolosità di queste sostanze ancora di piú in ambito educativo e di non aver atteggiamenti ambigui rispetto al fatto che chi svolge attività cosí delicate non debba assolutamente farne uso rifiutando peraltro a giustificazione dell'uso di cannabis tra gli insegnanti, la demagogica quanto errata distinzione tra droghe leggere e droghe pesanti", conclude la nota.
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