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 ITALIA - ITALIA - Testamento biologico. Veronesi: meglio nessuna legge
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10 gennaio 2011 11:45
 
"Meglio nessuna legge. Ora come ora, applicando la Convenzione di Oviedo firmata anche dall'Italia, il testamento biologico troverebbe comunque il suo rispetto e la sua applicazione. Basta un notaio. Con la legge in discussione alla Camera, invece, la vita artificiale diventa un obbligo. Un obbligo di Stato contro diritti quali la libera scelta terapeutica, l'autodeterminazione, la responsabilita' della propria vita". A dirlo e' Umberto Veronesi in un'intervista pubblicata oggi dal 'Corriere della Sera'. Cosi' il senatore, medico oncologo, ex ministro della Sanita' rilancia la sua battaglia sul testamento biologico.
"La mia paura non e' la morte - prosegue - ma la perdita delle facolta' mentali, della mia coscienza. Dovesse accadere, gia' da ora ho deciso liberamente che non voglio trattamenti di sostegno". Lo scienziato contestando la norma ora in discussione alla Camera afferma che " il mio disegno di legge non riguarda il tema dello stato vegetativo permanente nella sua globalita', ma solo il diritto di ognuno di noi di rifiutare questo modo innaturale di terminare la propria vita". Veronesi continua dicendo che "la gente sente il bisogno di riappropriarsi di scelte che riguardano la propria esistenza e la sua qualita', in ogni fase. Compresa quella finale.
Certo e' un principio di responsabilita' della vita che pare in contrasto con quello della sacralita' della vita. Questo e' il grande dilemma. Che pero' non ci deve mai far dimenticare la laicita' dello Stato".
"Chi ha fede - conclude Veronesi - scegliera' comunque di affidarsi a Dio. O, ancora per fede, rifiutera' trattamenti che potrebbero salvarlo. Chi non ha fede, potra' affidarsi ai poteri della scienza medica o scegliere quando e come stabilire dei limiti".
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