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25 Carceri che oggi sono un'attrazione turistica
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Articolo di Redazione
2 giugno 2017 19:16
 
 Dalla famosa isola di Alcatraz, a San Francisco, alla cella di Nelson Mandela nella sudafricana Robben Island, vecchi centri penitenziari che si possono visitare. Un reportage fotografico commentato, curato dal quotidiano El Pais (pubblicato nella sua edizione dello scorso 31 maggio, a cura di Elena Sevillano), da prendere in considerazione per un viaggio in un passato non tanto tale, che ci puo' servire a riflettere -per meglio capire- cosa la civilta' umana e' stata in grado di concepire, organizzare e mettere in pratica per emarginare e punire coloro che, in qualche modo, arrecavano turbativa all'ordine costituito. Un'occasione per arricchirsi: per solo navigare con immagini e pensieri; stimolo per prendere in considerazione uno specifico -e insolito- viaggio, saltellando da una parte all'altra; una tappa da inserire nel viaggio gia' pensato e programmato; una tappa da cui prendere stimolo per costruirvi intorno la visita e la conoscenza di un luogo, di un Paese, delle sue abitudini civiche e repressive di un tempo, nonche' la capacita' oggi di ogni specifico Paese di metterle a disposizione per farsi meglio conoscere. L'estate imminente ci invita anche a questo. Ed e', innegabilmente, un modo di svagarsi rispetto al quotidiano.

 1 - L’isola di Alcatraz, chiamata “La Roca”, ha funzionato come prigione federale di massima sicurezza di fronte alla costa di San Francisco (Usa) tra il 1934 e il 1963, ha dato ospitalita’ da reclusi a criminali come Al Capone. E’ una delle piu’ famose tra le 25 antiche carceri che vistiamo da sempre, trasformata oggi in attrazione turistica, museo della memoria e albergo boutique.

 2 – Benvenuti a “La Roca”. La prigione di Alcatraz, in piena baia di San Francisco (California), ha registrato 14 tentativi di fuga e, ufficialmente, tutti falliti, ma la sparizione in due occasioni dei corpi dei detenuti fuggiti (e dati per morti) ha dato luogo ad un vario tipo di teorie, cosi’ come rilanciata da “La Roca”, film del 1996 con attori come Sean Cornery, Nicolas Cage e Ed Harris. Per tanti anni luogo da cui cercare di uscire, ironia della vita, oggi tutto il mondo chiede di entrarci: il giro turistico (www.alcatrazislandtickets.com) nell’isola si e’ trasformato in visita abituale per i viaggiatori che vanno a San Francisco.

 3 – Clinck78 (Londra). Il Clink78 (www.clinkhostels.com) e’ un albergo della gioventu’ a soli 10 minuti dalla stazione londinese di Ging’s Cross che e’ stato reso moderno con neon, graffiti, disegni attraenti e molto colore a un vecchio palazzo di giustizia vittoriano. Le antiche sale di udienza solo ora sale di computer (nella foto) ed un salone per cinema e televisione. Il suo ClashBar, nel seminterrato, che offre sessioni di DJ e musica in diretta di artisti emergenti che si alternano, deve il suo nome al gruppo punk The Clash, che provava in questo edificio nel 1978, li’ dove c’era un rifugio di piccioni.

 4 – Robben Island (Sudafrica). Nelson Mandela entro’ nella prigione di Robben Island, a 12 Km dalla costa di Citta’ del Capo, nell’inverno del 1964 e durante i successivi 18 anni visse malamente in un cunicolo di 2 metri per 2,30. La sua cella, la numero 5, si puo’ visitare nell’ambito di un tour guidato dopo che questo carcere penale di massima sicurezza e’ stato chiuso e trasformato in un museo (dichiarato patrimonio mondiale nel 1999). I visitatori arrivano in battello da Citta’ del Capo e visitano l’isola che aveva ospitato un vecchio prigioniero politico dell’Apartheid. Per una volta, Robben Island, che prima di essere carcere era un luogo di internamento per lebbrosi e malati mentali, serve per ricordare e non per dimenticare.

 5 – Eastern State Penitentiary (Filadelfia). Fu aperto a Filadelfia nel 1829 con il nobile intento di reinserire i prigionieri, ma la cosa certa e’ che l’Eastern State Penitentiary (www.easternstate.org) si e’ guadagnato, fino alla sua chiusura nel 1971, una reputazione piu’ nera, per il suo sovraffollamento e i metodi “spicci”. L’edificio si dispiega come la ruota di un carro, con cinque raggi partendo dal suo centro e celle individuali per evitare che i reclusi avessero un contatto. Qui fu rinchiuso il ladro di banche Willie Sutton e (ancora) Al Capone, che mantenne una lussuosa cella (nella foto) nonostante il sovraffollamento del resto dei reclusi. Nel 1994 si e’ aperta al pubblico, con tour guidati attraverso le rovine di quello che un giorno era stato il penitenziario piu’ famoso del mondo.

 6 – Old Melbourne Gaol (Melbourne, Australia). Questo vecchio carcere, ubicato in Russel Street, e’ una delle principali attrazioni turistiche di Melbourne. Sia pe il suo interesse storico (e’ stato aperto dalla meta’ del secolo XIX fino al 1929, ed e’ la prigione piu’ antica dell’Australia) che per la sua leggenda oscura, poiche’ vi alloggiarono i peggiori criminali del Paese e registro’ 133 esecuzioni per impiccagione. E’ una visita interessante (www.oldmelbournegaol.com.au) per gli amanti del paranormale: si suppone che i suoi locali siano infestati di fantasmi (si puo’ provare durante i tour notturni che vengono organizzati). Il suo museo offre informazioni e oggetti dei reclusi piu’ famosi che passarono da qui, come il “bushranger” (condannato e evaso) Ned Kelly e l’assassino seriale Frederick Bailey Deeming.


 7 – Karosta (Liepaja, Lettonia). Il Karosta e’ un albergo unico al mondo. Non perche’ sia un’antica prigione, che lo era, militare in diversi sensi, aperta tra il 1900 e il 1997, con una fama tenebrosa durante l’epoca del Kgb. Ma perche’ non e’ stata modificata, ne’ nella forma ne’ nelle forme: era un carcere sovietico in cui gli ospiti dormivano in letti di ferro, mangiavano il rancho del carcere, si lavavano con acqua fredda, facevano flessioni, pulivano i bagni, erano sottomessi ad interrogatori, camminate notturne, flessioni di vario tipo, grida, punizioni. E i piu’ importanti passavano delle notti estreme. Si trova a Liepaja, la terza citta’ piu’ grande della Lettonia, sul mar Baltico.  

 8 – Ohio State Reformatory (Mansfield, Usa). Il film “Carcere a vita” (1994, con attori protagonisti Tim Robbins e Morgan Freeman girato quasi integralmente nell’Ohio State Reformatory o Mansfield Reformatory: www.mrps.org), ha dato fama mondiale a questo carcere, per essere stato un luogo di reclusione di aspetto gotico e con atmosfera spettrale che ha funzionato tra la prima meta’ del secolo XIX e il 1990 a Mansfield (Ohio), con la fama di essere il piu’ brutale degli Usa. E’ stata la terza prigione statale che ha aperto nel Paese. Attualmente e’ un museo e organizza visite guidate i cui incassi servono per aiutare la Mansfield Reformatory Preservation Society, per riabilitare lentamente l’edificio. 

 9 – Malmaison (Oxford, Regno Unito). L’attuale hotel Malmaison (www.malmaison.com), e’ al centro di Oxford, ed e’ stato piu’ utile che un temperino svizzero: e’ stato costruito come castello medievale nel secolo XI ed e’ stato abbandonato nel XIV; in seguito e’ stato trasformato in tribunale e carcere della contea: nel 1888, e fino al 1996, e’ stato trasformato nella Prigione di Sua Maesta’ ad Oxford. Alla sua chiusura, questa prigione vittoriana e’ stata donata alla contea e riabilitata come centro commerciale e turistico. Con albergo e negozi inclusi, mantenendo l’architettura originale, invita a passare la notte in una cella cosi' come avrebbero agognato i suoi antichi ospiti: doccia ad alta pressione illuminazione ambientale, tv via satellite.

 10 – Långholmen (Stoccolma, Svezia). Långholmen Hotel e Restaurant AB (langholmen.com), nel centro di Stoccolma, e’ un complesso turistico formato da un albergo, un ostello, un centro di conferenze, vari saloni, un ristorante ed un museo della prigione originaria, che aveva funzionato tra il 1725 e il 1975 e fu una delle piu’ grandi della Svezia. Offre l’opportunita’ di conoscere le sue celle e di sperimentare come erano le condizioni di vita dei suoi prigionieri, che sono stati circa 3.000 e il cui lavoro ha fatto si’ che Långholmen, anticamente terra arida tra rocce nude, sia conosciuta oggi come isola verde.

 11 – Castello di Elmina (Ghana). I turisti che entrano al castello della citta’ di Elmina, il piu’ visitato del Ghana, si imbattono in un museo sulla storia, la cultura e le tradizioni locali, senza nessuna menzione alla sua triste fama nel traffico di schiavi: i subsahariani catturati dagli europei passavano attraverso le sue segrete (che ancora esistono) dai due ai tre mesi prima di essere imbarcati e venduti in Europa e nelle sue colonie, e dopo anche in America. La fortificazione, patrimonio mondiale costruita dai portoghesi nel 1482 all'inizio come edificio commerciale, e’ una delle prime costruzioni europee fuori del Vecchio Continente e la prima a sud del Sahara.

 12 – Carcere della Villa di Pedraza (Segovia, Spagna). La Fondazione Villa de Pedraza (www.pedraza.net) cura questo carcere installato in un edificio del secolo XIII, nella stessa porta di entrata della zona circondata da mura (nella foto) della villa di Pedraza, a Segovia, e organizza visite guidate ai due livelli delle segrete: il superiore, per delinquenti minorenni, e il sotterraneo, destinato ai criminali incalliti, che venivano rinchiusi in celle con diversi metri di altezza, in modo che frequentemente si rompevano gambe e caviglie, riducendo i rischi di fuga. I visitatori possono scoprire le crudeli condizioni di un carcere medievale, cosi’ come i ceppi e le catene che li’ si utilizzavano.

 13 - Tuol Sleng (Pnom Pen, Cambogia). La visita al Museo dei crimini e genocidi Tuol Sleng (www.tuolslenggenocidemuseum.com), nel centro di Pnom Pen, e’ tanto triste quanto necessaria per conoscere un capitolo molto doloroso della Cambogia. Quando i khmer-rossi andarono al potere nel 1975, trasformarono il prestigioso istituo Tuol Svay Prey nel centro di detenzione S-21 (Toul Sleng). Tra i suoi muri furono rinchiusi, torturati e assassinati migliaia di uomini, donne e bambini (si calcola qualcosa come 14.000). Dopo la caduta del regime nel 1979, questo centro, il piu’ grande e importante della Cambogia, fu trasformato in un museo per non dimenticare l’orrore.

 14 – Castello D’If (Marsiglia, Francia). Il prigioniero piu’ famoso del Castello di If (www.chateau-if.fr), fatto costruire da Francesco I di Franca nella prima meta’ del secolo XVI in una piccola isola dell’arcipelago di Frioul, nella baia di Marsiglia, si chiamava Edmond Dantès, che in realta’ non e’ mai esistito: l’eroe del “conte di Montecristo”, racconto di Alexandre Dumas pubblicato nel 1844, che sognava la sua vendetta tra queste mura, che anche se contenevano un’altra leggenda, era quella dell’uomo con la maschera di ferro. I reclusi veri erano oppositori al regime, in particolare protestanti e repubblicani imprigionati tra il 1580 e il 1871. Fino al 1950 l’isola fu abitata da un guardiano del faro e dalla sua famiglia. Attualmente la visitano solo turisti che la raggiungono in battello partendo dal Vecchio Porto di Marsiglia.

 15 – Carcere statale di Horsens (Danimarca). Nel 1950, il prigioniero Carl August Lorentzen scavo’ un tunnel nella sua cella e fuggi da Horsens Statsfængsel, la prigione statale sita nella citta’ danese di Horsens, nell’est dello Jutland. Lascio' un messaggio che diceva “Dove c’e’ volonta’ ce’ un cammino”. Purtroppo per lui, il suo cammino di liberta’ fu corto, poiche’ fu catturato dopo pochi giorni grazie ad una grande mobilitazione per cercarlo. E’ uno dei molti aneddoti che fanno parte dei 150 anni di vita di questo carcere che ha chiuso nel 2006, e da allora viene usato per concerti (e’ stato utilizzato come sede per Eurovision 2014). In questo luogo e’ stata fatta l’ultima esecuzione di condanna a morte della Danimarca, nel 1892.

 16 – Port Arthur (Tasmania, Australia). Gli abitanti di Port Arthur, in Tasmania (Australia) erano una colonia penale. Comincio’ nel 1830 con un piccolo insediamento fatto di legno, fino a quando nel 1848 fu costruito un primo edificio di pietra: una prigione separata (portarthur.org.au) dove gli ospiti vivevano isolati, per condizionarli psicologicamente. Ha funzionato fino al 1877. Fa parte dei siti australiani di presidio, dichiarati patrimonio mondiale: un insieme di 11 complessi penali costruiti per l’impero britannico durante il XVIII e XIX secolo nelle zone costiere australiane di Sydney, Tasmania, Isola di Norfolk e Fremantle, per le deportazioni di massa di delinquenti dalla metropoli europea. Nel 1996, un giovane, con problemi mentali, fece irruzione in questa zona turistica con un fucile, e provoco’ una mattanza.

 17 – Torre di Londra (Regno Unito). Gli scrittori del XIX secolo e i film dell’epoca hanno reso popolare l’espressione “mandare alla Torre” come sinonimo di “mandare in prigione”, ed hanno dato una fama di luogo terribile alla Torre di Londra (www.hrp.org.uk/tower-of-london), del secolo XI, attualmente attrazione turistica della capitale britannica. Il primo e’ certo: dall’inquilino che fu ospitato nelle sue celle, il vescovo Flambard (che scappo’ nell’anno 1100) agli ultimi, durante la Seconda Guerra Mondiale, ci sono piu’ di otto secoli di confinamenti. Furono inflitte torture ma solo 22 esecuzioni (perche’ venivano fatte nella Tower Hill). Nel XVI e XVII secolo fu il suo massimo apogeo come prigione e personaggi come Isabella I (prima di essere regina) misero le loro ossa dentro queste mura.


 18 – Isola del Diavolo (Guayana francese). A meta’ del XIX secolo, l’imperatore Napoleone III ordino’ di costruire una colonia penale, l’isola del Diavolo, di fronte alla costa della Guayana francese: durante quasi un secolo ricevette decine di migliaia di criminali incalliti e prigionieri politici condannati ai lavori forzati. In questo infermo arrivo' anche il capitano Dreyfus, condannato ingiustamente per tradimento e difeso dallo scrittore Emile Zola nel suo famoso libro “J’accuse”. Tra gli altri suoi reclusi, Henri Charrière, che scappo' in Venezuela in una balsa fatta di cocco e la sua autobiografia ispiro' il film “Papillon” (1973), con Steve McQueen e Dustin Hoffman. Operatori turistici locali organizzano visite di un giorno all’isola a partire dal porto di Kourou (un’ora di autobus dalla capitale, Caienna).


 19 – Kilmainham Gaol (Dublino, Irlanda). Joseph Mary Plunkett, poeta, giornalista e leader della ribellione irlandese del 1916, si sposo’ con Grace Gifford nella cappella della Kilmainham Gaol poche ore prima di morire nel cortile davanti ad un plotone d’esecuzione. Visitare questa prigione costruita nel 1796 a Inchicore, periferia di Dublino, e’ evocare le ribellioni di indipendenza dell’Irlanda del 1798, 1803, 1848, 1867 e 1916. I capi finirono nelle sue celle o giustiziati tra i suoi muri. Kilmainham Gaol chiuse nel 1974 e apri’ come museo (kilmainhamgaolmuseum.ie), prima di essere restaurato, durante gli anni Settanta. Film come “Nel nome del padre” (1993) o “Michael Collins” (1996) sono stati girati qui.

 20 – Prigione di Charles Street (Boston, Usa). Piu’ che appropriato il nome Liberty per l’hotel di lusso che c’e’, dopo un restauro milionario, nell’antico carcere di Charles Street, aperto sul fiume dello stesso nome a Boston, costruito del XIX secolo e chiuso nel 1990. Come prigione, qui scontarono la condanna personaggi come Malcom X e i prigionieri dei sottomarini tedeschi durante la Seconda Guerra Mondiale. Come albergo (libertyhotel.com), rispetto alla struttura originaria dell’edificio e’ disponibile solo per le tasche dei ricchi. Nel suo ristorante Clink gli ospiti possono gustare piatti di cucina americana moderna in una ricostruzione delle celle cosi’ come erano.

 21 – Hostel Celica Art (Slovenia). Piu’ di 80 artisti, sloveni e stranieri, hanno partecipato alla trasformazione delle celle di un’antica prigione militare (funziono’ tra il 1882 e il 1991) in appartamenti individuali, doppi e tripli, con bagno condiviso; ognuno e’ unico, quindi tutti mantengono, come elementi comuni, porte e finestre originali, con sbarre. La lotta per riabilitare Hostel Celica Art (www.hostelcelica.com) e‘ cominciata nel 1993, quando le autorita’ cominciarono a demolire i padiglioni vari e, come risposta, un gruppo politico collettivista decise di occuparli illegalmente. Nel 2001, il governo locale diede il suo benestare finale al progetto di albergo per la gioventu’, che ricevette i suoi primi ospiti nel 2003. Si trova a Metelkova, il quartiere alternativo di Lubiana, la capitale della Slovenia.

 22 - Hotel Katajanokka (Helsinki, Finlandia). “Fuga dal comune”, cosi’ si presenta l’hotel boutique Katajanokka (www.hotelkatajanokka.fi/en), nel centro di Helsinki. In un edificio del secolo XIX che e’ stato prigione della zona e centro di reclusione preventiva fino al 2002, l’hotel ha aperto nel 2007 dopo un costoso restauro che ha mantenuto intatto l’esterno e rispetta il corridoio centrale aperto. Il suo ristorante Linnankellari, nel sottosuolo, serve cibo locale ed ecologico.

  23 - Het Arresthuis (Roermond, Paesi Bassi). La casa del Giudizio. E’ quello che significa Het Arresthuis, che tra il 1863 e il 2007 e’ stato uno dei centri di detenzione piu’ temuto dai criminali dei Paesi Bassi e dal 2011 e’ un albergo di quattro stelle (www.hetarresthuis.nl), nel centro storico di Roermond, una citta’ molto turistica e commerciale alla frontiera con Belgio e Germania. Il suo nuovo proprietario (il gruppo alberghiero olandese Van der Valk) ha trasformato 105 celle in 40 moderne abitazioni e suite che conservano la porta originale e si affacciano in un grande vestibolo (il corridoio della prigione). L’antico patio e’ l’attuale caffetteria, con terrazza e con vari alberi di olivo piantati.

 24 – Prigione di Fremantle (Perth, Australia). Dalla sua apertura nel decennio del 1850 e la sua chiusura come carcere di massima sicurezza nel 1991, la Prigione di Fremantle (fremantleprison.com.au) ospito’ detenuti inglesi e irlandesi, insieme a criminali australiani. Qui mori’ per mano del boia nel 1964 l’assassino seriale Eric Edgar Cooke, l’ultimo condannato a morte in Australia occidentale. L’edificio, patrimonio mondiale, a 22 Km da Perth, conta un museo e offre varie visite: Doing Time Tour, per addentrarsi nella sua storia; Great Escapes Tour, per conoscere come il recluso Moondyne Joe riusci’ ad attraversare a martellate la parete calcarea, e altri tour piu’ o meno esotici; Tunnel Tour, attraverso i tunnel sotterranei; Torchlight Tour, notturno; Prison Art Tour, per osservare i dipinti sulle pareti dei reclusi.

 25 – Carcere de La Fresneda (Comarca del Matarraña, Teruel. Spagna). Praticamente tutti gli abitanti della regione della Matarraña, nella provincia di Teruel, hanno un proprio carcere antico in buono stato di conservazione, la maggior parte al piano terra del Municipio, il che’ permette di parlare di una Rotta delle Carceri (www.matarranyaturismo.es). A La Fresneda ne furono costruiti diversi, come il carcere di via Mayor o una cella al piano terra del Municipio; quello di Mazaleòn, uno dei piu’ grandi e meglio conservato, ha due piante: nella seconda si puo’ osservare un grande pannello pieno di scritte e disegni realizzati dai reclusi durante il XVIII secolo. In quello di Ràfales, le celle sono scavate nel terreno. Quello di Fuentespalda non e’ nel Municipio ma nella Torreta, parte delle antiche difese della localita’.

 26 – Carcere Mamertina o Tullianum (Roma, Italia). Il carcere Mamertina (in latino Tullianum), il piu’ antico della citta’, riaperto al pubblico nel 2016 (www.isromantique.it), fu destinato ai nemici di Roma durante il periodo monarchico e repubblicano. Racconta la tradizione che il leader gallico Vercingetorice fu qui rinchiuso, e strangolato; e che, durante la loro prigionia, Pietro e Paolo grazie ad un flusso d’acqua alimentato da una molla, battezzavano diversi reclusi, e anche le guardie carcerarie; nel periodo degli apostoli, durante il secolo VII, smise di essere prigione e si trasformo’ in un luogo di culto cristiano. Si trova nei sotterranei della chiesa di San Giuseppe dei Falegnami, del secolo XVI, nel Foro Romano.
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