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Afghanistan. I taleban imprigionano 8 occidentali per ricattare l'UNDCP
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Articolo di Massimo Lensi
5 settembre 2001 16:46
 
In un reportage da Kabul pubblicato sul magazine di Repubblica, Donna, si da' una possibile, ma molto probabile, lettura di alcuni avvenimenti repressivi messi in atto dal Ministero per la promozione della virtu' e la prevenzione del vizio. La demolizione dei Buddha di Bamiyan, l'arresto dei 24 membri della ONG Shelter Now International, l'escalation di proclami, editti ed interventi degli ultimi mesi sono legati al contenzioso di 3 miliardi di dollari con l'ONU, promessi nel 1997 per convertire le coltivazioni d'oppio e mai giunti a Kabul. I talebani avrebbero interrotto la produzione di oppiacei, sostiene l'UNDCP di Pino Arlacchi, ma gli aiuti non sarebbero mai giunti, affermano i Taleban. L'incriminazione dei volontari della ONG potrebbe essere una mossa tattica, un vero e proprio ricatto, per sbloccare la situazione: in cambio della liberazione degli 8 occidentali e la grazia ai 16 afgani, Kabul vorrebbe l'allentamento dell'embargo e l'arrivo dei 3 miliardi.
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