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Gli agricoltori innovano: 'chilometri zero' la distribuzione che conviene a consumatori, aziende e ambiente
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Articolo di Domenico Murrone
1 maggio 2008 0:00
 
Mercatini ortofrutticoli piu' o meno strutturati, prezzi convenienti e prodotti locali freschi di stagione. Sono i presupposti dell'iniziativa 'chilometri zero', inventata da Coldiretti. Il nome evidenzia la differenza con frutta, ortaggi, carne e latte che per arrivare sulle tavole dei consumatori devono percorrere migliaia di chilometri. La promozione di 'chilometri zero' punta sull'ecologia: quanto carburante viene consumato da navi, aerei e camion per far giungere una bistecca argentina nelle padelle italiane?
 
Stando ai primi risultati, 'chilometri zero' sta funzionando. Incontra il favore sia dei consumatori, sia di agricoltori ed allevatori che riescono a vendere a prezzi remunerativi la loro produzione, il contrario di cio' che succede quando le piccole aziende hanno a che fare con i grossisti.
 
Abbiamo piu' volte criticato le associazioni agricole  per la loro incapacita' di interpretare il mercato, 'chilometri zero' e' una piacevole eccezione.
Cosa c'e' di innovativo? Il mercato, appunto. Dopo decenni di lamenti, finalmente un'iniziativa che non si basa sui sussidi pubblici, ma deve il successo al fatto che i consumatori acquistano prodotti a prezzi piu' convenienti, appagando anche il desiderio di ridurre il livello di inquinamento.
E' una novita' che un'associazione agricola abbia concepito e implementato una rete distributiva innovativa per l'Italia. E' la distribuzione, infatti, il punto debole del sistema italiano, non solo agricolo.
E' questa la via per emancipare l'agricoltura italiana, rendendola competitiva a prescindere dei contributi europei (che rimangono alti).
 
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