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Arca Capitale Garantito Giugno 2013
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Articolo di Filippo Sgherri
30 aprile 2008 0:00
 
E' in fase di lancio un nuovo fondo comune flessibile denominato "Arca Capitale Garantivo Giugno 2013" che si puo' sottoscrivere entro il 30 Giugno 2008.
Si tratta di un fondo flessibile che in sostanza adotta tecniche quantitative. Per quanto contenuto nel prospetto informativo presumiamo si tratti di una sorta di CPPI. Tale tecnica viene utilizzata per evitare che il valore della quota scenda al di sotto del massimo valore raggiunto dalla data di lancio fino al termine dei 5 anni pattuiti. Ciò implica che il il portafoglio veda la presenza di azioni ridotta ai minimi termini.
Nel prospetto informativo troviamo scritto: "Il fondo utilizza tecniche di contenimento del rischio di tipo probabilistico che operano affinche' il valore della quota, alla scadenza della Garanzia, non sia inferiore al Valore Garantito."
La societa' oltre ad utilizzare uno stile di gestione prudente ha pensato di aggiungere un'ulteriore garanzia fornita da un soggetto terzo che entra in azione qualora si verifichino eventi assai remoti da rendere inefficaci queste tecniche di gestione.
I costi annui previsti sono: commissione annua di gestione pari all'1,2% oltre ad una commissione per la Banca depositaria pari allo 0,4%. La Garanzia, che con molto probabilmente non entrera' mai in funzione, rappresenta un ulteriore costo annuo implicito pari allo 0,15%. Sommando le varie voci di costo otteniamo una percentuale annua del 1,39%.
A quest'ultima occorre aggiungere le commissioni di intermediazioni per l'acquisto dei titoli, i costi connessi alla gestione del fondo (quotazione, pubblicazione giornaliera delle quote, spese di contabilita', etc..) e infine anche la duplicazione delle commissioni di gestione nel caso il gestore, come previsto da regolamento (Prospetto informativo parte 1 paragrafo 9.2.1), decida di inserire in portafoglio Fondi Comuni o Sicav.
Dulcis in fundo (si fa per dire...) e' prevista anche una commissione di ingresso che varia da un massimo del 2%, per capitali inferiori ai 10.000 Euro, ad un minimo dello 0,5% per capitali inferiori ai 2 milioni di Euro.

Non vediamo nessuna buona ragione per sottoscrivere questo genere di prodotto con il quale, sostanzialmente, il gestore fornisce una garanzia, pagata dai sottoscrittori stessi, sapendo che investira' prevalentemente in titoli di stato, inserendo, forse, una piccola percentuale di azioni e gravando il tutto di costi esorbitanti.
Di seguito abbiamo inserito una tabella presente nel regolamento stesso del fondo. La tabella riporta la probabilita' che lo strumento ha di ottenere un rendimento peggiore, uguale o migliore dei titoli di stato con durata 5 anni. La tabella ipotizza contestualmente anche scenari diversi per il mercato azionario (performance molto positiva, positiva, neutra, negativa, molto negativa).



Abbiamo colorato i dati forniti dalla societa' considerando rosse le situazioni molto negative, arancioni accettabili ma non soddisfacenti e verdi quelle soddisfacenti. I colori parlano da soli.
In conclusione c'è da dire che i fondi a gestione sistematica sarebbero una buona innovazione per il nostro mercato, ma la societa' di gestione dovrebbe sposare la metodologia di gestione con maggior convinzione evitando costose ed inutili Garanzie utili solamente per una buona pubblicita'.
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