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Assegno di inclusione: da oggi partono i pagamenti
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Articolo di Sara Astorino
27 febbraio 2024 16:50
 

Solo qualche ora fa sul sito dell’INPS è stato pubblicato il messaggio 835, a mezzo del quale veniva comunicato che  dalla data odierna erano stato disposti i pagamenti della mensilità di Febbraio 2024 per i nuclei familiari che avevano presentato la domanda entro il 31 Gennaio.

Nella medesima pagina viene riportato anche il calendario che sarà seguito per provvedere al pagamento così che il cittadino richiedente possa verificare la data precisa in cui la somma verrà accreditata.
In data 14 Febbraio 2024, con il messaggio 684, sempre INPS aveva comunicato come verificare se la propria domanda era stata accolta, respinta, sospesa o semplicemente messa in evidenza, nonché i vari passaggi da seguire per integrare o comunque sbloccare le eventuali  situazioni di stallo che si erano venute a creare.

Si ricorda che l’ADI (assegno di inclusione) altro non è che uno dei due sussidi che hanno sostituito il reddito di cittadinanza e che prevede che i nuclei familiari più fragili abbiano diritto ad un assegno mensile non inferiore ai 480 euro.

In cosa consiste l’ADI?
Si tratta di un’integrazione al reddito fino a 6mila euro l’anno, con un importo minimo pari ad € 480,00, ed un’integrazione per l’affitto fino ad un massimo di 3360 € annui.
La durata della misura è pari a 18 mesi ma è già stato chiarito che per un mese l’assegno non verrà erogato e che lo stesso potrà essere rinnovato solo per ulteriori 12 mesi ma sempre con un mese di stop.

Chi può richiedere l’erogazione dell’assegno?
L’adi è riservato ai nuclei familiari in cui siano presenti persone con disabilità oppure minorenni, oppure con almeno 60 anni di età, oppure soggetti in condizioni di svantaggio inserite in programmi di cura e assistenza dei servizi socio sanitari certificati.
Può essere richiesto dai cittadini italiani, cittadini europei o loro familiari, cittadini extracomunitari con permesso di soggiorno Ue per soggiornanti di lungo periodo, residenti in Italia per almeno cinque anni, di cui gli ultimi due in modo continuativo.
Sono cause di esclusione l’essere sottoposto a misura cautelare personale o a misura di prevenzione oppure vere sentenze definitive di condanna o adottate ai  sensi del patteggiamento nei 10 anni precedenti la richiesta.

I requisiti patrimoniali per accedere sono i seguenti: Isee non superiore a 9.360 euro, non essere proprietari di auto oltre 1600 cc o moto oltre 250 cc ., o barche, l’immobile prima casa  deve avere un valore non superiore a 150mila euro ai fini IMU, e non bisogna essere proprietari di altri immobili superiori a 30mila euro ai fini ISEE
L'assegno è compatibile con la percezione di NASPI, DISCOLL, Disoccupazione agricola ma NON deve essere presente nella famiglia un componente che abbia rassegnato le dimissioni dal posto di lavoro (tranne che per giusta causa).

Quali sono le sanzioni previste?
Chiunque, per ottenere indebitamente l’Adi, renda o utilizzi dichiarazioni o documenti falsi o ancora ometta informazioni dovute è punito con la reclusione da due a sei anni.
Se si omette la comunicazione delle variazioni tanto del reddito quanto del patrimonio si prevede la reclusione da uno a tre anni.
Al momento in cui la condanna diverrà definitiva vi sarà un ulteriore conseguenza: quella dell’immediata decadenza dal beneficio  e  il  beneficiario  e'  tenuto  alla  restituzione  di  quanto  indebitamente  percepito. 


Qui il video sul canale YouTube di Aduc
 
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