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 AUSTRALIA - AUSTRALIA - Australia. Governo permette voto di coscienza sulla legalizzazione della clonazione terapeutica
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Articolo di Pietro Yates Moretti
17 agosto 2006 18:36
 
Il primo ministro John Howard ha detto che permettera' un voto di coscienza sulla clonazione terapeutica. La decisione del governo e' giunta dopo che i deputati dell'opposizione e della coalizione di maggioranza, nonche' alcuni governatori locali avevano criticato duramente le forti restrizioni federali sulla ricerca con le cellule staminali embrionali.
Quando la questione della clonazione terapeutica e' stata sollevata durante un incontro di governo la scorsa settimana, il primo ministro Howard aveva promesso ai suoi parlamentari che avrebbe organizzato una riunione ad hoc su questo tema. E lo scorso 14 agosto, i parlamentari della coalizione di governo hanno discusso proprio di questo, convincendo Howard a concedere il voto di coscienza
Appena lo scorso giugno il consiglio dei ministri aveva votato contro la modifica della legge attuale, legge che permette la ricerca solamente su pochi embrioni sovrannumerari.
Dopo questa decisione si erano sollevate numerose critiche dei governi locali -il Victoria ha minacciato di aggirare i divieti federali- e di alcuni parlamentari della stessa coalizione governativa, spingendo Howard a promettere un dibattito interno sull'argomento. Recentemente aveva anche sostenuto che i "ribelli" della maggioranza si sarebbero ricreduti ed avrebbero appoggiato la linea del governo.
La senatrice democratica Natasha Stott Despoja aveva pero' annunciato di voler presentare un suo progetto di legge se il primo ministro non avesse permesso che la questione venisse discussa liberamente in Parlamento: "Il primo ministro non puo' continuare a rimandare questo dibattito. Non solo e' imperativo che i parlamentari di maggioranza dibattano sulle raccomandazioni della commissione Lockhart (ndr., la commissione indipendente incaricata di analizzare le leggi federali sulla clonazione umana che aveva suggerito di abolire il divieto per quella terapeutica), ma anche che il parlamento federale ha il dovere e il diritto di discutere questi pressanti argomenti scientifici, etici e politici".
Anche il cattolicissimo ministro della Salute Tony Abbott ha detto che, se la questione fosse giunta in Parlamento, avrebbe dovuto essere garantito un voto di coscienza e non il voto blindato di maggioranza. Ma Abbott sostiene anche che non vi e' la necessita' di tornare su un argomento su cui il parlamento si e' gia' pronunciato quattro anni fa.
Anche il leader dell'opposizione aveva espresso la speranza che Howard permettesse ai propri parlamentari di votare secondo coscienza: "Questo e' un tema sul quale il Parlamento dovrebbe essere lasciato libero di dibattere sulla giusta direzione da prendere e spero che John Howard permetta ai propri parlamentari di fare proprio questo".
Comunque la senatrice Stott Despoja ha ammesso che non sara' facile neanche con il voto di coscienza cambiare la legge attuale: "Penso che sia ancora troppo presto per saperlo e penso che nel clima attuale di disinformazione, e senza l'appoggio del primo ministro, e' indubbio che sara' davvero difficile vincere".
Ma le critiche alla politica scientifica di Howard non giungono solo dall'interno del Paese. Il direttore dell'istituto di genetica britannico che ha creato il primo embrione umano clonato, ha accusato l'Australia di danneggiare gli sforzi della ricerca internazionale con il suo divieto della clonazione terapeutica.
Il professore John Burn, direttore medico dell'Institute of Human Genetics della britannica University of Newcastle upon Tyne, ha commentato cosi' la notizia secondo cui Howard potrebbe impedire un voto di coscienza sulla clonazione terapeutica in Australia. "Tutto cio' ha un costo sugli sforzi della ricerca internazionale in quanto l'Australia ne e' un componente importante ed e' un peccato che sia stata adottata una posizione del genere", ha detto Burn.
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