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Austria. Raddoppiate le siringhe distribuite gratuitamente
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Articolo di Andreas Wetz
9 luglio 2008 17:21
 
Gli operatori di strada non avevano mai distribuito cosi' tante siringhe come nel primo semestre 2008. Eppure i tossici non sono aumentati, sostiene il coordinatore del servizio.

Vienna. Il consumo endovenoso di droghe aumenta. Lo dimostrano le ultime cifre diffuse l'8 luglio dal coordinamento per la droga e la dipendenza della capitale austriaca. Come riferimento ci sono i dati di 18 anni di attuazione del programma di scambio gratuito di siringhe contro il rischio di Hiv ed epatiti per i tossicodipendenti. Da gennaio a giugno ci sono stati non meno di 132.000 contatti, che e' la piu' alta frequenza mai registrata nei due centri di distribuzione (Ganslwirt a Mariahilf e Streetwork al Karlsplatz). Basti dire che nel 2002 si era raggiunto lo stesso numero, ma in tutto l'anno.
Significa forse che la citta' e' invasa da un esercito di tossicomani? "No", dice il coordinatore Michael Dressel. Il numero delle persone che scambiano una siringa sporca con una sterile e' stabile da anni attorno ai 1.500. Il motivo per cui i contatti registrati sono pressoche' raddoppiati, dal 2002 a oggi, si spiega con una diversa modalita' di consumo delle droghe. Se prima venivano assunti per via endovenosa soprattutto gli oppiacei come l'eroina, col tempo si e' fatta strada la cocaina. Con una differenza non trascurabile: mentre l'eroina viene iniettata due o tre volte al giorno, con la cocaina s'arriva anche a dieci iniezioni. Di qui la crescita esponenziale dello scambio di siringhe. Per la maggior parte dei tossicodipendenti e' un fatto importante, posto che una buona parte di loro assume la sostanza all'aperto, nei parchi o nei cortili condominiali. Ma qui sorge un problema: i drogati che s'iniettano la cocaina hanno un comportamento che da' nell'occhio ai passanti. Per questo i Verdi viennesi ripropongono la loro vecchia richiesta di narcosale. "I cittadini sono sempre a lamentarsi con me perche' nel loro quartiere si fa uso di droghe", dice la consigliera comunale Heidi Cammerlander. Il problema si risolverebbe mettendo a disposizione dei locali dove i tossici possano iniettarsi la sostanza legalmente e sotto controllo, spiega. In piu' la consigliera verde e' molto critica con il criterio adottato di "terapia attraverso il lavoro", vecchio di quasi dieci anni e inefficace sul piano del reinserimento.
Se i Verdi non demordono dalla loro richiesta di narcosale, altrettanto pervicace e' il rifiuto che gli oppongono le autorita' competenti -municipio e coordinamento per la droga. Un diniego motivato con il fatto che queste sale si giustificherebbero solo con scenari di consumo estremamente ampi, mentre a Vienna il fenomeno non e' minimamente paragonabile alle dimensioni di Francoforte o Amburgo. Oltre tutto, aggiungono, c'e' da considerare che la polizia sarebbe tenuta, per legge, a controllare i locali, circostanza che vanificherebbe di per se' l'offerta. Diversa la situazione dei due centri per lo scambio di siringhe; poiche' li' non si consuma droga, la polizia non puo', de iure, presumere che gli utenti siano in possesso di sostanze illegali.
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