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Benzina, prezzi, oligopoli, correttivi
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Articolo di Redazione
31 maggio 2011 19:24
 
In Germania i prezzi dei carburanti sono troppo alti per il fatto che poche compagnie multinazionali dominano il mercato. Lo dice a chiare lettere Bundeskartellamt, l'autorità garante per la concorrenza, che parla di un oligopolio formato da cinque società petrolifere: Aral/BP (23,5% del mercato); Shell (22%); Jet (10%); Esso e Total (ciascuna con il 7,5%).
Per tre anni l'Antitrust ha seguito l'andamento dei prezzi di benzina e diesel, in particolare quel fenomeno che si verifica puntualmente prima delle ferie estive, a ridosso della Pasqua, nei fine settimana, quando i prezzi salgono solo per alcuni giorni, se non addirittura per poche ore. Chi inizia la danza dei rincari? Quasi sempre le due compagnie più forti. Se una aumenta il prezzo di 1 centesimo, la seconda segue a ruota dopo poche ore, e le altre a distanza ravvicinata. Quando il prezzo s'abbassa succede la stessa cosa, ma molto più lentamente.
Per la sua ricerca l'Antitrust ha seguito la curva dei prezzi di un centinaio di distributori di Amburgo, Colonia, Lipsia e Monaco tra gennaio 2007 e giugno 2010. Nel rapporto rileva che non ha scoperto intese sottobanco, ma che la tempestività dell'adeguamento dei prezzi è il frutto di un sistema di controllo e di segnalazioni, e ciò danneggia la concorrenza. Un sistema che un pezzo grosso dell'industria petrolifera definisce così: "Concordare i prezzi è proibito, copiarli no".
Può l'autorità garante bloccare quest'andazzo? Con i mezzi legali no. Tutt'al più ha la possibilità d'intervenire sulla struttura del mercato, limitando ove sia possibile le fusioni e, viceversa, favorendo l'ingresso di nuovi attori.
Con il suo rapporto ha però suggerito una strada alla politica, ossia il modello australiano. Di che si tratta? Si potrebbe stabilire una norma, per cui ogni rialzo dei prezzi dev'essere annunciato in anticipo e mantenuto invariato per 24 ore. In questo modo l'automobilista saprebbe come comportarsi, e s'interromperebbe l'effetto domino.
Il ministro dei Trasporti, Peter Ramsauer, ha fatto proprio questo suggerimento, ma l'eventuale introduzione di una nuova norma spetta al ministro dell'Economia.
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