Tornati in massa dalle vacanze i residenti che con i loro mezzi intasano le strade, con l’enorme ed eterna difficoltà dei lavori della tramvia, con chi se la prendono le autorità? Coi ciclisti. Il metodo è quello di punire, punire e punire senza porsi in modo adeguato una domanda: ma perché sono così indisciplinati? Le soluzioni che auspicano sembra che siano di una maggiore informazione ed educazione stradale. Bene. Ma quando un ciclista si trova a dover fare un paio di chilometri in più (quando va bene) per rispettare i sensi unici, quando non ci sono le piste ciclabili o le stesse finiscono nel nulla o sono miste ai pedoni (i più indisciplinati), la soluzione qual è? Per il Comune, giustamente, se non rispetti la legge, dice che ti fa una multa di quasi 200 euro. E tutto finisce lì. Se ne parlerà per alcuni giorni e poi punto e a capo.
A questo si aggiunga il vero e proprio scempio dei monopattini elettrici a noleggio, che si trovano abbandonati ovunque e - nonostante minacce di super multe con sofisticatissimo software che dicono individui i “criminali” - continuano ad essere abbandonati ovunque ed a minare la sicurezza di pedoni, biciclette e veicoli a quattro e due ruote.
La soluzione è dietro l’angolo, ma non ci si vuole smentire per decisioni affrettate quanto strombazzate prese in passato per affibbiarsi la medaglietta di città super-ecologica. I monopattini a noleggio, perchè non continuino ad essere pericolosi, possono solo essere vietati, così come hanno fatto molte città nel mondo (l’ultima è Melbourne).
Per le bici occorre invece un piano di ciclabilità di tutta la città, considerando questi mezzi non solo come svago più o meno sportivo, ma mezzo di trasporto. Si evitino le pagliacciate dei bonus per quelli che arrivano primi e si utilizzino i fondi (l’Europa in merito sembra sia molto generosa) perché la città sia percorribile in bici senza essere costretti a violare il codice.
Altro che acuire controlli e punizioni… investimenti la cui ricaduta, economica ed ecologica, è dietro l’angolo.
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