La notte scorsa c'e' stata l'ultima vittima, un campesino, frutto dello scontro che da quasi due settimane paralizza il dipartimento del Chapare con i blocchi stradali dei cocaleros e il dispiegamento di almeno 7 mila militari.
Ieri e' arrivato anche Antonio Maria Costa, direttore dell'agenzia antidroga delle Nazioni Unite (Odccp). E' arrivato nella regione del Chapare grazie ad ingenti misure di sicurezza, e ha ribadito che non deve esserci nessuna pausa per le eradicazioni delle piantagioni di foglia di coca illegali. L'Onu coopera economicamente ad una serie di progetti di sviluppo alternativo nel tropico del Chochabamba, che, secondo Costa, vengono portati avanti in maniera adeguata. In tutti i Paesi esistono sempre dei problemi, ha cercato di sdrammatizzare Costa, ma in nessuna maniera si puo' bloccare la lotta contro il narcotraffico. Costa e' arrivato alle 9 della mattina con un Hercules dopo aver sorvolato la regione del Chapare, ed e' atterrato a Chimoré. Era accompagnato dai viceministri alla Difesa Sociale, Ernesto Justiniano, e allo Sviluppo Alternativo, José Antonio Oviedo, e da funzionari di altre istituzioni internazionali e rappresentanti dei progetti per lo sviluppo. Ha visitato alcuni di questi progetti e poi ha anche fatto una passeggiata per le strade della citta' di Chimoré, 191 chilometri da Cochabamba.
Mercoledi' l'agenzia di stampa Reuters aveva diffuso un'intervista al "capo" di un presunto gruppo armato, l'Esercito di Dignita' Nazionale, con tanto di servizio fotografico al gruppo guerrigliero. Ne' il Governo, ne' Evo Morales hanno riconosciuto l'esistenza di questo gruppo, anche se il leader cocaleros non si e' sfatto sfuggire l'occasione per accusare il Governo di aver montato il caso perche' ha paura.
Lo scontro si e' spostato poi in seno al Congresso nazionale, dove l'opposizione ha impedito la realizzazione della prima sessione annuale. Il Movimento nazionalista rivoluzionario (Mnr) del presidente Gonzalo Sánchez de Lozada e il Movimento della sinistra democratica erano decisi a dibattere in assemblea lo scenario attuale del Paese, ma il Movimento al socialismo (Mas) di Morales, e il Movimento indigeno Pachacuti (Mip) di Felipe Quispe non hanno acconsentito. Sia i parlamentari del Mas che quelli del Mip, infatti, sono convinti che l'incontro sarebbe servito solo a consentire al Governo di emanare una risoluzione di condanna nei confronti della mobilitazione guidata da Morales.
L'agenzia missionaria Misna, riporta in un suo lancio un commento di una "fonte della societa' civile", che chiede l'anonimato. "Oggi la situazione non e' piu' quella di qualche anno fa, lo scontro ha assunto un tono piu' politico, la costituzione degli "Stati generali del popolo" (nati lunedi' con la richiesta di dimissioni del presidente e del suo vice, ndr) ha fatto sorgere qualche perplessita' tra la popolazione. I problemi non sembrano piu' essere la coca e la politica nazionale rispetto alla coca, ma una serie di rivendicazioni che arrivano fino alla volonta' di allontanare il presidente. Da una parte gli "Stati generali" si sentono forti, ma al contempo il Governo percepisce che le loro mosse sono viste con una certa diffidenza dalla gente, e attende che il movimento cocalero pian piano perda credito. Il risultato e' che le parti non riescono a sedersi ad un tavolo per dare vita a un vero negoziato. Con o senza blocchi stradali, il dialogo continua a non partire".