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Bolivia. Si dimezza il consumo di foglia di coca, e si studia un consenso tra cocaleros e Governo
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Articolo di Donatella Poretti
22 settembre 2002 20:27
 
"La coca del XX secolo in Bolivia" e' la ricerca presentata nei giorni scorsi, in occasione dell'incontro tra Governo e cocaleros a La Paz, e realizzata dal Celin (Centro Latinoamericano delle Ricerche Scientifiche). Se oggi sono legali le coltivazioni di foglia di coca per 12 mila ettari, il Celin segnala che ne basterebbero solo 5.148. I 12 mila ettari erano stati stabiliti nel 1998, ma negli ultimi 50 anni il consumo tradizionale -per lo piu' masticazione della foglia di coca, poi usi mistici e prodotti industriali derivati dalla foglia- si e' dimezzato. Durante il 2000 sono state consumate 9.087 tonnellate, nel 1997 la cifra era stata di 9.367 tonnellate. Ma il dato piu' interessante si riferisce ai masticatori, stimati oggi nel numero di 1.125.675 persone, pari al 13,52 per cento della popolazione, contro il 33,68 per cento del 1950 secondo uno studio delle Nazioni Unite. Apolo (dipartimento di La Paz) e' la citta' in cui la percentuale di persone che masticano coca e' la piu' alta, pari al 67% della popolazione, mentre Santa Cruz e' quella con la percentuale piu' bassa, solo il 5,8% ricorre ancora a questa pratica. Altro dato interessante proviene dalla citta' di Cochabamba, al centro della zona in cui la lotta tra cocaleros e Governo e' piu' aspra, solo il 12% della popolazione mastica coca.

E proprio a Cochabamba si e' realizzato l'ultimo incontro tra cocaleros e Governo nelle giornate di sabato e domenica. 15 giorni e' il tempo che si sono date le parti per cercare, attraverso due commissioni di "alto livello", un accordo. Al termine della riunione di ieri tra il presidente boliviano Gonzalo Sanchez de Lozada, e il suo staff tecnico e i dirigenti cocaleros, capeggiati da Evo Morales, e' stato emesso un comunicato congiunto in cui si sostiene la necessita' di studiare soluzioni per rendere effettivo lo sviluppo alternativo, verificare il mercato legale per la foglia di coca, promuovere l'industrializzazione del tropico del Cochabamba e la lotta contro il narcotraffico. Ma le due parti rimangono ciascuna nella sua posizione per quanto riguarda l'eradicazione delle coltivazioni di coca eccedente, di coca illegale nel tropico. I cocaleros avevano proposto una pausa per le operazioni di eradicazione durante i 15 giorni in cui le due commissioni studieranno l'affaire coca: una si occupera' di eradicazione e di militarizzazione e l'altra di sviluppo alternativo e del mercato legale per la foglia di coca.
Appuntamento al 4 di ottobre, ma senza pausa di eradicazione. Nel frattempo la guerra di parole e' l'unica che sembra aver raggiunto una tregua. Il ministro Alberto Gasser precisa che se non ci sara' la sospensione delle eradicazioni "le cose continuano come sono state predisposte, ma il dialogo viene mantenuto. E' una trattativa molto complessa, molto difficile e molto importante, per questo abbiamo fatto un comunicato congiunto, continuiamo a lavorare e, come sottolineava il deputato Morales, la prima volta abbiamo lavorato insieme per tre ore e oggi invece per tutto il giorno. Abbiamo bisogno di molto piu' tempo perche' vogliamo fare e cercare il consenso". E Morales dal canto suo ritiene che "parlare della coca e' parlare di un problema non solo dipartimentale, nazionale, ma internazionale, e vogliamo essere responsabili per poter avanzare nelle trattative. Vediamo la volonta' del presidente della Repubblica per cercare soluzioni di fondo e accordi che in futuro possano essere risolutivi. Chiediamo piu' tempo, per questo le due commissioni di alto livello dovranno lavorare. Evidentemente con questo comunicato congiunto non abbiamo risolto il problema, noi vogliamo dibattere in profondita' perche' questo mese si risolva il tema centrale".
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