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Brasile. Ex militari addestrano i narcotrafficanti
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Articolo di Donatella Poretti
3 febbraio 2002 21:13
 
Il 28 marzo prossimo l'Esercito brasiliano congedera' circa duemila militari di truppe scelte (Brigada Pára-Quedista e Forças Especiais), 700 nella sola Rio de Janeiro. L'avvenimento sta preoccupando non poco la Polizia Civile, e le stesse gerarchie militari. Questi soldati, che attualmente guadagnano circa 800 real (400 euro), si troveranno letteralmente in mezzo ad una strada, ancora giovani, con una formazione rigidamente militare, ed e' probabile che riceveranno ottime offerte di lavoro dai trafficanti.
Le bande di narcos gia' utilizzano alcuni ex-militari come addestratori delle proprie "truppe". Il loro "curriculum" e' proprio quello che serve per avere bande che sappiano usare armi e conoscano i trucchi del mestiere. Per questo lavoro un ex militare puo' guadagnare fino a 8 mila real al mese, mentre alcuni diventano anche "gestori" di punti di spaccio.
Si stima che siano almeno 15 gli ex militari che a Rio de Janeiro, in questo momento, tengono "corsi" per narcotrafficanti. Materie d'insegnamento: tattica di guerriglia urbana, sopravvivenza nella foresta, maneggio di armi pesanti e granate.
Ma non solo, in un'intervista apparsa oggi sul quotidiano carioca O Globo, uno di questi "insegnanti" spiega il suo lavoro. I suoi alunni sono ragazzi di 18 anni, a cui impone la sua disciplina militare. Non consuma droga e non ammette che gli "alunni" non facciano altrettanto. Tra i trucchi del mestiere i ragazzi devono imparare a non usare di notte armi e oggetti cromati: brillano e possono essere facilmente individuati. Vestirsi sobriamente per non dare nell'occhio, non usare abiti di marca. L'ex militare confessa che una volta congedato dall'Esercito era disoccupato, non riusciva a trovare nessun lavoro e l'offerta dei narcotrafficanti l'ha accettata ben volentieri.
Da cinque anni la Divisione per la Repressione degli Stupefacenti (Dre) indaga sulla partecipazione degli ex militari al narcotraffico. Álvaro Lins, capo della Polizia Civile, manifesta tutta la sua preoccupazione: "combattere persone qualificate complica molto il lavoro della Polizia. Gli ex militari sono macchine da guerra". Il sottotenente dell'Esercito Carlos Franco, rappresentante della Confederazione dei Militari Riservisti di Rio de Janeiro, sottolinea che "mettere nella strada uomini altamente specializzati, come i soldati a capo dei gruppi speciali (Brigadas Pára-Quedista), di 28 anni in media, con nove anni di vita militare alle spalle, significa creare un problema sociale. L'Esercito ha alimentato delle speranze in questi uomini, e poi, apprese le tecniche della guerra, vengono abbandonati."
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