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E' in parte finita l'odissea che ha accompagnato per oltre dieci anni la modifica della vecchia legislazione sugli stupefacenti, datata 1976. Dopo i vari rimpalli tra Camera e Senato, e le relative modifiche, il presidente brasiliano Fernando Henrique Cardoso ha firmato ieri la nuova legge, che entrera' in vigore alla fine di febbraio. Dei 59 articoli di cui era composta ne ha vietati ben 33, di cui 27 integralmente e 6 parzialmente.
La legge che ne e' uscita fuori e' un qualcosa di cui nessuno sembra essere troppo soddisfatto.
Colonna portante della nuova legge doveva essere la depenalizzazione del consumo di droghe, riservando ai tossicodipendenti non piu' il carcere, ma delle misure alternative: obbligo di prestare servizi alla comunita', ritiro della patente e di altri documenti necessari per esercitare alcune professioni. Troppo severe per molti, incostituzionali per il Governo, perche' non prevedevano un temine preciso di durata.
Cardoso e i ministri interessati, in particolar modo quelli della Giustizia e della Sanita', hanno inviato cosi' un progetto di legge a Camera e a Senato, che ora, rapidamente dovrebbe essere approvato in modo da evitare che i consumatori di droghe finiscano ancora in carcere.
Il deputato Elias Murad, autore del progetto di legge "originale", indignato dai veti dell'esecutivo, ha chiesto che la legge non porti piu' il suo nome, come fino ad ora era stato previsto: "quello che e' uscito, e' un mostro". Intervistato dal quotidiano O Globo l'on. Murad denuncia che "il Governo ha mutilato il progetto vietandone la sua spina dorsale, che erano le misure alternative. Ora continua a valere la vecchia legge sugli stupefacenti, retrogada e repressiva". Le sue critiche piu' dure sono rivolte al ministro della Giustizia che ha incolpato la mancanza dei termini e delle scadenze delle misure alternative per vietare quella parte della legge, mentre secondo Murad e' stato solo un falso problema, visto che la durata delle pene l'avrebbe dovuta dettare il giudice.
Gli altri articoli vietati dal presidente brasiliano sono quelli riguardanti la possibilita' che un condannato per traffico di droga possa beneficiare di indulti, sconti di pena e regimi di semiliberta', mentre e' stata mantenuta la parte della legge che parla di prevenzione del consumo di droghe, e che legalizza l'uso di mezzi e di procedimenti piu' moderni ed efficienti per indagare sui crimini legati al narcotraffico. Del resto le forze dell'ordine gia' stavano operando in questa direzione sia infiltrandosi nelle bande criminali, sia grazie all'accesso ai conti bancari.