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 AMERICHE - AMERICHE - Bush, le staminali e le elezioni del 2008
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Articolo di Pietro Yates Moretti
21 giugno 2007 20:55
 
Il presidente Bush sa mantenere ferma la rotta, come ama spesso ripetere, anche quando tutto sembra suggerire la necessita' di qualche aggiustatina. Nel 2001 aveva fortemente voluto una legge per limitare il finanziamento pubblico della ricerca con le cellule staminali derivate da embrioni soprannumerari congelati, che egli considera alla stregua di bambini. Da allora, soprattutto a causa della guerra in Iraq, ma anche per la sua posizione sulle staminali, la sua popolarita' e' scesa ai minimi storici, superando in negativo il Nixon dimissionario. La prova della sua costante virtute e' giunta nel 2006, quando ha posto il suo primo veto proprio ad una legge che avrebbe eliminato in parte i limiti posti alla ricerca nel 2001. Il tema e' divenuto centrale nella campagna elettorale del 2006, determinando in parte la disfatta dei repubblicani, che hanno cosi' perso la maggioranza in Congresso e nei Parlamenti di numerosi Stati. Ieri, nonostante le pressanti richieste -in alcuni casi vere e proprie suppliche- dei suoi compagni di partito, ha posto nuovamente il veto su un testo molto simile a quello del 2006.
Sono sempre piu' numerosi i repubblicani che cercano di distanziarsi dal loro presidente in vista delle prossime elezioni del 2008, ma non abbastanza per permettere al Congresso di superare il veto presidenziale (che richiede una maggioranza dei due terzi). Al contempo, lasciare completamente solo un presidente in carica, seppur impopolare, sarebbe suicida per il Partito Repubblicano, almeno quanto sostenerlo ciecamente. Ma i numeri parlano chiaro: solo il 29% dei cittadini americani ritiene positiva l'azione di governo dell'amministrazione Bush, numeri che non riflettono tanto la condanna di scelte poi rivelatesi sbagliate, quanto invece dell'incapacita' di porvi rimedio con il senno di poi. Una posizione difficile, forse irrecuperabile, quella del partito di Abraham Lincoln, ma che non lascia spazio a clamorosi strappi.
I democratici, se vorranno vincere le prossime elezioni, dovranno continuare ad evidenziare gli aspetti piu' impopolari del presidente Bush. Non hanno i numeri per imporsi, ma ne hanno a sufficienza per esporre le contraddizioni di un presidente che difende strenuamente la "vita" degli embrioni congelati e non quella dei giovani soldati che muoiono ogni giorno in Iraq. Vedremo nei prossimi mesi quale sara' la loro strategia, ma e' probabile che continueranno a riproporre la legge appena cestinata dal presidente, pur consapevoli che solo con il cambio della guardia alla Casa Bianca potranno ottenere maggiori finanziamenti per la ricerca.
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