“Dedicata a te”, la card di circa 400 euro che il governo ha deciso di distribuire ai meno abbienti per acquisti di prodotti alimentari essenziali, sta mettendo in luce il vuoto e il pericolo della politica economica del governo a fronte dell’inflazione.
Le intenzioni sono caritatevoli e sicuramente alcune famiglie ne trarranno vantaggio, ma. senza entrare nel merito specifico della carità, rimane un grosso problema di fondo. Le diverse associazioni di categoria - produttori e commercianti -, nonché diversi politici di governo e di opposizione stanno plaudendo all’iniziativa perché servirebbe a rilanciare i consumi.
Questo in un contesto in cui la Banca Centrale europea (Bce) per combattere l’inflazione ha rialzato i tassi d’interesse… quindi ha esplicitamente invitato le persone a risparmiare, visto che gli interessi dei depositi sono maggiori, e a spendere meno, con la presumibile conseguenza che diminuendo la domanda, i prezzi dell'offerta dovrebbero calare.
In questo contesto, cosa fa il governo italiano che, tra l’altro, aveva contestato la decisione della Bce sul rialzo dei tassi e per questo ha anche deciso di impegnarsi per favorire i mutuatari che con tasso variabile ne sono stati penalizzati? Fa una politica per il rilancio dei consumi che, di conseguenza, porterà i prezzi ancora più in alto… e l’inflazione resterà alta.
Insomma, l’Europa va da una parte e il governo italiano va dall’altra, mettendole anche i bastoni fra le ruote.
Qualcuno dirà: ma come aiutare quelli che oggi beneficiano della card alimentare? Non certo con la carità, visti gli effetti, ma il metodo principe di un governo è agire sulle leve fiscali, che riguardano anche i meno abbienti. E nel nostro caso, non avrebbero creato questo conflitto tra governo italiano e Bce.
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