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 CINA - CINA - Cina. "La clonazione verra'"
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Articolo di Rosa a Marca
23 gennaio 2003 21:23
 
Il settantacinquenne He Zuoxiu e' un intellettuale della vecchia scuola comunista, favorevole a tutto cio' che va nella direzione dello sviluppo tecnico. L'ex professore di biologia e filosofia ritiene che la clonazione riproduttiva umana sia importante sotto vari punti di vista:
- per comprendere meglio come si evolvono le persone con lo stesso patrimonio genetico vissute in condizioni differenti;
- per consentire a singoli individui o a coppie omosessuali di poter avere un figlio;
- perche' genitori disperati per la morte di un figlio possano consolarsi con un bambino-clone.

Tutti questi aspetti, secondo lui, fanno della clonazione un completamento della fecondazione naturale.
Il problema etico Zuoxiu lo risolve ampliando semplicemente il concetto della morte cerebrale. Dice: se si accetta come morte la morte cerebrale, allora dovrebbe essere consentita anche l'uccisione di un embrione, il cui cervello non e' ancora sviluppato almeno entro un certo lasso di tempo.
Gli argomenti del professore sono rivoluzionari. E' la prima volta in Cina che uno scienziato si pronuncia apertamente a favore della clonazione umana riproduttiva e dunque in dissenso con l'attuale legislazione. Nella Repubblica cinese per questo tipo di clonazione valgono infatti i tre No del ministero della Sanita': nessun sostegno; nessuna autorizzazione; nessun consenso.
In compenso la Cina autorizza la clonazione terapeutica con cellule staminali embrionali, a cui stanno lavorando ricercatori di numerosi istituti. Alcuni di loro sostengono che la riproduzione di organi sia gia' molto avanzata. Pero' mancano le prove.
La notizia della nascita di bébé-cloni, vera o falsa che sia, ha comunque acceso il dibattito anche in Cina. Ed e' stato durante un seminario tenuto nella provincia di Sichuan che il professor Xe Zuoxin, probabilmente stimolato dai progressi ottenuti dagli scienziati cinesi, ha difeso per la prima volta in pubblico la clonazione riproduttiva. Ora se ne discute anche in Internet e nei media.
In Cina non esiste piu' nessuna tradizione religiosa capace di alzare barriere contro l'utilizzo di embrioni o contro la manipolazione umana e i 20 milioni di cristiani rappresentano una minoranza troppo esigua in una popolazione di 1,2 miliardi di persone. Tuttavia, la clonazione riproduttiva umana incute ancora timori nell'opinione pubblica, che invece non sembra avere remore rispetto a quella terapeutica. Secondo un'indagine online, il 90% e' a favore. Del resto la produzione di embrioni e il loro impiego non e' tema controverso nemmeno per il Governo, visto che e' piu' che favorevole all'aborto e anzi lo esige per motivi di pianificazione demografica.
Bisogna poi aggiungere che la maggior parte dei contrari alla clonazione riproduttiva dice no per motivi pratici e non morali. Sono, cioe', contrari perche' ritengono che la tecnologia attuale non sia ancora matura e quindi si potrebbero verificare malformazioni o nuove malattie. Oppure perche' manca una cornice giuridica.
Contro il pragmatismo di He Zuoxiu e di chi la pensa come lui si e' pero' levata la voce di un opinionista del semi-ufficiale quotidiano "China Daily". "La procreazione e' santa", ha scritto. E il desiderio di avere un figlio non puo' diventare un paravento, dietro cui gli scienziati operano in un campo eticamente minato. Infine, e' immorale clonare uomini per procurarsi organi.
Il professor He Zuoxiu sostiene che in Cina ci sono molti scienziati favorevoli alla clonazione, i quali pero' non osano agire in contrasto alle leggi vigenti. Ora che lui ha fatto il primo passo c'e' da aspettarsi che in un Paese proiettato verso lo sviluppo scientifico, altri studiosi verranno allo scoperto. Gia' in questi giorni sulla rivista degli intellettuali "Naufang Zhomo" si legge: "La clonazione dell'uomo avverra' sicuramente; non la si puo' impedire".
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