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Colombia. Cambiare completamente la strategia contro le droghe
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Articolo di Donatella Poretti
27 giugno 2002 21:04
 
Il divieto aereo, le fumigazioni e la sostituzione delle coltivazioni illegali, le estradizioni e il controllo del consumo degli stupefacenti sono tutte cose necessarie a breve termine, ma insufficienti, bisogna, invece, iniziare a pensare alla liberalizzazione.
Questa e' una delle conclusioni alla quale sono giunti esperti nazionali e internazionali durante il seminario "La politica di sviluppo alternativo in Colombia e le sue prospettive", organizzato dal Plante, il Piano Nazionale di Sviluppo Alternativo. Se non c'e' un ripensamento globale della strategia, la droga continuera' a mietere nuove vittime in tutto il mondo, cosi' come ha rilevato ieri l'Onu.
"Il panorama e' piu' complesso che dieci anni fa", ha dichiarato ieri il coordinatore del World Drug Report 2000, Francisco Thoumi, durante il convegno. Secondo Thoumi, che da dodici anni studia il fenomeno a livello globale, l'umanita' deve iniziare a "desatanizzare" e spoliticizzare il problema e capire che "le droghe si producono per motivi strutturali della stessa societa'". Secondo Thoumi, dopo gli attentati dell'11 settembre negli Stati Uniti, il legame tra droga e terrorismo e' sempre piu' stretto, e per questo ci sara' piu' repressione. Per l'esperto, comunque, non si deve parlare di legalizzazione, come suggeriscono intellettuali del taglio di Milton Fiedman, perche' in diversi Paesi, questo e' gia' un fatto. "Ora bisogna iniziare a parlare di liberalizzazione, e questo a maggior ragione per la marijuana e per l'eroina, anche se non per la cocaina, visto che la maggior parte dei suoi dipendenti producono atti di violenza".
La stessa direttrice del Plante, María Inés Restrepo, ha detto: "mentre persistono gli attuali livelli mondiali di consumo degli stupefacenti, gli sforzi realizzati da Paesi come la Colombia, continueranno ad essere insufficienti per superare questo problema e sara' impossibile ottenere una diminuzione sostenibile delle coltivazioni illegali".
Il seminario e' coinciso con la divulgazione dei dati dell'Undcp, l'Ufficio di Controllo delle Droghe e la Prevenzione del Crimine delle Nazioni Unite, che ieri ha rivelato come il consumo della cocaina e' cresciuto sia in Europa che in America latina. "Colpisce 13,4 milioni di persone, lo 0,3% della popolazione mondiale".
Il seminario che prosegue anche oggi ha cercato di fare il punto sulle varie strategie politiche.

Fumigazioni
Gli esperti hanno concordato nell'evidenziare che il narcotraffico ha trovato nella crisi del settore agro-pastorizio, nell'escalation della guerra interna, nell'abbandono dello Stato e nella domanda internazionale una situazione fertile per aumentare la sua produzione. Negli ultimi dieci anni -a fronte del fatto che la Polizia ha fumigato annualmente circa 60 mila ettari di coltivazioni di coca- le coltivazioni illegali sono passate dai 37.500 ettari ai 163.289 ettari. Secondo Thoumi, questa politica -asse portante dell'appoggio degli Usa al Plan Colombia- e' sbagliata perche' allontana il contadino dal Governo e lo avvicina ai gruppi che vivono al margine della legge, che approfittano dell'opportunita' offerta per mostrarsi come i loro difensori. "Oltre a non essere la soluzione, quello che fa e' delegittimare lo Stato". Il problema di fondo e' che la Colombia e' l'unico Paese dell'America Latina che non e' stato in grado di realizzare una riforma agraria e che il Governo si preoccupa dell'agricoltura e dei contadini solo quando c'e' il legame con la droga. Il problema e' grande, ha detto la direttrice del Plante: "la maggior parte di queste coltivazioni fanno parte di un'economia di sopravvivenza e sono fatte da campesinos, indigeni e coloni in zone di nota marginalita' sociale, politica ed economica".

Sviluppo alternativo
Proprio per cercare di coinvolgere i campesinos e i coloni il Governo aveva pensato al Plante. Le cifre indicano che questo organismo ha fatto beneficiare nell'ultimo anno 55.839 famiglie campesinas e 18.552 indigene con 77 progetti di produzione di palmito, cacao, mandioca, grano, caffe', fagioli, caucciu', maracuya', palma africana e bestiame. Tuttavia il Plante copre solo 10 dei 22 Dipartimenti e 96 dei 233 municipi colpiti dal problema. La sua direttrice riconosce la debolezza e aggiunge che l'iniziativa fallira' se non si converte in una politica dello Stato, perche' non continui a dipendere dal viavai delle politiche congiunturali per ottenere le risorse.

Divieti
In quanto alla distruzione delle navi della mafia e ai sequestri dei carichi di droghe, Thoumi segnala che i risultati saranno migliori se si mette in marcia una strategia simile a quella peruviana. "Bisogna isolare la zona di produzione della droga e cosi' ai narcotrafficanti si rendera' piu' complesso e costoso tutto il processo".

Estradizione
La strategia di consegnare i narcotrafficanti alla Giustizia degli Usa, non e' piu' tanto temuta e funzionale come poteva essere nel passato. "Sarebbe funzionale se esistessero cartelli gerarchizzati, ma qui' quello che c'e' e' un'insieme di piccole organizzazioni", ha concluso Thoumi.
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