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Colombia. Castaño lascia il comando politico delle Auc e le paragona a guerriglieri e narcotraffico
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Articolo di Donatella Poretti
16 luglio 2002 21:08
 

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Il leader paramilitare Carlos Castaño lunedi' ha avvertito che le Autodifese Unite della Colombia (Auc), di cui ha rinunciato alla direzione politica venerdi' scorso, e i gruppi guerriglieri si differenziano poco sia nei metodi di azione, sia per i legami nel narcotraffico. "Siamo scesi al livello della guerriglia, poco ci differenzia anche nei metodi. Ci tranquillizza solamente un po' sapere che la' sono in molti dalla parte del male, mentre qui sono molti quelli dalla parte del bene, tuttavia ne bastano pochi per distruggere tutto da qualsiasi parte si mettano", ha scritto Castaño nel comunicato pubblicato nel sito Internet dell'organizzazione (delle Auc). Il dirigente dei paramilitari riconosce che "quello che sta crescendo ora e' la narco-difesa, non l'autodifesa". "I narcos sono pochi nelle Auc e potrebbero abbandonare definitivamente questa pratica se solo lo volessero. E' preferibile, infatti, che le autodifese non crescano quantitativamente, ma qualifichino i propri membri", prosegue Castaño che si trova in clandestinita'. Nel suo comunicato, l'ex capo politico delle Auc ammette che se l'organizzazione non corregge il suo agire: "il futuro delle autodifese avra' lo stesso destino dei narcotrafficanti colombiani: soli contro tutto il mondo".
Carlos Castaño sta cercando di ripulire la sua immagine per partecipare ad un eventuale dialogo di pace. Questo e' il senso di diversi analisti sentiti dal quotidiano colombiano El Tiempo, che spiegano cosi' le "dimissioni" di Castaño dalle Auc. Secondo Fernando Giraldo, Castaño e' ancora un leader forte tra i paramilitari e "nell'allontanarsi dagli eccessi delle Auc rimane con una certa autorita' per prendere in mano una trattativa politica". "Si sta preparando le condizioni per essere il protagonista principale di una trattativa con lo Stato e quei gruppi che non si sottometteranno rimarranno isolati, cosi' che il Governo li combattera'", aggiunge Giraldo.
Altri analisti hanno evidenziato che la rinuncia di Castaño potrebbe essere il risultato di una divergenza tra il comando militare e quello politico nelle Auc. Ma nel suo comunicato di venerdi', Castaño aveva annunciato che avrebbe continuato "nella direzione politica delle Autodefensas Campesinas de Córdoba y Urabá (Accu), sotto il comando di Salvatore Mancuso". Le Accu, il piu' grosso gruppo delle Auc, che opera nel nord-ovest del Paese, ha ricevuto questo fine settimana il sostegno delle Autodefensas Campesinas del Casanare (Acc) -che operano nella zona orientale- per aver condiviso con Castaño il rifiuto nei confronti degli eccessi e dei legami con il narcotraffico.
Castaño da un anno aveva lasciato la direzione unica dei paramilitari per creare una direzione collettiva, e aveva cercato di ripulire l'immagine degli squadroni dell'ultradestra, soprattutto dopo che Alvaro Uribe, eletto da poche settimane presidente e che entrera' in funzione dal 7 agosto, aveva assicurato che per la prima volta le Auc sarebbero state incluse in un processo di pace. Gli Usa, che considerano le Auc e la guerriglia di sinistra colombiana (Farc e Eln) come narcotrafficanti e terroristi, hanno comunque espresso la convenienza che anche i paramilitari vengano inclusi in una eventuale trattativa.

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