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Colombia. Le fumigazioni proseguono, parola di presidente
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Articolo di Donatella Poretti
30 giugno 2003 17:36
 
"Bisogna parlare molto francamente, finche' io saro' presidente della Repubblica non posso sospendere le fumigazioni, non mi piace ingannare il popolo, non mi piace fare un discorso qui e un altro da un'altra parte. Sconfiggeremo la droga in qualsiasi modo, questa non ha fatto altro che portare violenza e problemi al popolo colombiano, troppe generazioni sono state colpite e in particolare i campesinos (.) e' un affare che distrugge le famiglie, distrugge il morale e l'ecologia". Questa e' stata ieri la risposta ufficiale che il presidente colombiano Alvaro Uribe ha dato al tribunale di Cundinamarca, dopo la sentenza sulla sospensione delle fumigazioni con il glifosato, almeno fino a che non fosse stata dimostrata la non dannosita' per l'ambiente e la salute umana.
Uribe ieri era in visita a Puerto Asís, nel dipartimento cocalero del Putumayo (al confine con l'Ecuador), e l'occasione era quella della consegna dei primi compensi in denaro -295 dollari ogni due mesi- ad alcune famiglie di contadini della selva amazzonica che hanno deciso di sostituire le piantagioni di coca con coltivazioni legali e dedicarsi al recupero delle foreste. Le "famiglie di guardie forestali" che fanno gia' parte di questo programma sono 3 mila e hanno ricevuto il primo "stipendio" dalle mani del presidente, il denaro gli sara' consegnato per un anno. L'iniziativa che gode del sostegno degli Usa e dell'Onu, cerchera' di coinvolgere 50 mila famiglie di tutto il Paese entro il 2006.
E sempre ieri e' stata lanciata la "Politica di Difesa della Sicurezza Democratica", la strategia per sconfiggere i guerriglieri, i paramilitari e il narcotraffico che finanzia il conflitto interno. La ministra alla Difesa, Marta Lucia Ramirez, ha spiegato: "l'obbiettivo e' che alla fine di questo Governo sia finito l'affare delle droghe illegali e si sia piegato e debilitato in maniera tale la struttura di queste organizzazioni terroriste, che non gli restera' altra scelta che negoziare con il Governo colombiano la fine del conflitto". "Cio' che vogliamo noi, e' porre fine a questa guerra, non ridurne l'intesita', e questo lo raggiungeremo colpendo duramente queste organizzazioni in campo militare, economico e giudiziario", ha detto ancora la Ramirez.
La strategia prevede un rafforzamento delle forze armate, l'unificazione dei servizi dell'intelligence militare e il dovere dei cittadini di aiutare le autorita' attraverso la cooperazione e la solidarieta'. Infatti, l'esercito, l'aeronautica, la marina e la polizia sono accusate di lavorare ciascuna con i propri servizi segreti e poi di agire separatamente, il che comporta che molte volte riescono a colpire in maniera concreta i gruppi armati illegali.
"Farla finita con l'affare della droga e' fondamentale perche' questa e' la principale fonte di finanziamento su cui contano oggi i gruppi terroristi nel nostro Paese e di conseguenza farla finita con i sequestri, le estorsioni e ridurre gli omicidi", aveva detto ieri Ramirez.
Oggi la ministra viene intervista sul quotidiano colombiano "El Tiempo", dove spiega che il narcotraffico: "e' una delle sei minacce che abbiamo individuato e per ciascuna abbiamo una strategia completa. Per eliminare il commercio delle droghe, per esempio, il Plan Colombia si proponeva di ridurre del 50 per cento delle coltivazioni di droga. Noi abbiamo deciso un cambio radicale, vogliamo eliminare completamente le coltivazioni e per questo abbiamo intensificato le fumigazioni". Non teme di prometterlo come altri ministri e di non ottenerlo, le viene chiesto: "se noi ci poniamo un obbiettivo tanto ambizioso come questo non ci fermeremo a meta'. Mi preoccupa molto la sentenza del tribunale (che ha ordinato di sospendere le fumigazioni), se il Consiglio di Stato la confermera' ci colpirebbe duramente e questo sarebbe fuori dal nostro controllo". Cosa ci si guadagna nel fumigare, se poi le coltivazioni si spostano?" Per questo stiamo colpendo tutti gli anelli della catena. Quello finanziario del narcotraffico, dove la rete dell'intelligence e' stata messa su dal ministero dell'Industria, e' una cosa importante. Ci dicono che questa e' una cosa che non ha nessun altro Paese. Quella dell'elaborazione chimica, dove offriamo ricompense ai campesinos perche' ci dicano dove sono i laboratori. E poi verra' ripristinata l'interdizione aerea dopo sei anni, gli Usa sono arrivati al punto di darci il via libera".
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