In merito alla richiesta di
estradizione per narcotraffico sollecitata alle autorita' colombiane dalla giustizia Usa, e' lo stesso
Simon Trinidad a parlare, intervistato dal settimanale
El Espectador.
Il capo delle Farc (Forze armate rivoluzionarie della Colombia), Ricardo Palmera, meglio conosciuto come Simon Trinidad, e' stato catturato il 2 gennaio scorso a Quito, in Ecuador. Dagli Usa e' accusato per traffico di droga e per il sequestro di tre statunitensi nel febbraio 2003. Trinidad e' stato il negoziatore con il precedente Governo colombiano di Andres Pastrana dei falliti colloqui di pace con le Farc, che avevano portato alla zona smilitarizzata di 42 mila chilometri quadrati gestita dalla guerriglia.
Dopo il via libera della Corte Suprema, l'attuale presidente Alvaro Uribe ha dato tempo alle Farc fino al 30 dicembre per liberare 63 ostaggi, in caso negativo procedera' con l'estradizione di Trinidad, una mossa che il guerrigliero giudica un "ricatto".
"Considero sicura la mia estradizione. Pero' questa non annulla la nostra lotta politica. Non sono ne' un narcotrafficante, ne' un terrorista, e la', nei tribunali statunitensi, non solo dimostrero' questo, ma daro' anche battaglia in campo politico. Il Governo colombiano ha creduto di avvilire il mio morale rivoluzionario con l'estradizione, ma questo non succedera' mai. Le due accuse dei procuratori sono false, sostenute sulle menzogne di un agente della Dea e di uno dell'FBI. Non sono neppure membro dello Stato Maggiore Centrale delle Farc, come segnala l'accusa. Questo e' molto semplice da provare. Per esempio, in merito all'accusa di narcotraffico posso assicurare che sono stato solamente un mese fuori della zona smilitarizzata, durante i dialoghi di pace, nel febbraio del 2000, ma non ero a Vichada, come si sostiene, ad inviare chili di cocaina verso gli Stati Uniti. E' un dipartimento che non conosco".
Messo di fronte alla possibilita' che la sua estradizione avvenga, Trinidad avverte: "con la mia estradizione si chiudono tutte le strade". E poi: "E' un nuovo capitolo che avra' conseguenze nella ricerca della pace per i colombiani e, in particolare, per i settori democratici, popolari e rivoluzionari, che cercano una soluzione negoziata al conflitto armato".