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Colombia. Un viaggio nel mondo dei funghi
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Articolo di Donatella Poretti
4 gennaio 2003 20:52
 
I funghi allucinogeni sono la quinta sostanza illecita per consumo in Colombia. A partire da questo dato, non irrilevante, in uno speciale del quotidiano "El Tiempo", che sara' pubblicato domani, nell'edizione domenicale, Adrés Arias, compie il suo "viaggio" nel mondo dei funghi. Le testimonianze di Alejandro e di Bibiana ci aiutano a capire gli effetti allucinogeni del fungo piu' comune in Colombia "San Isidros". Contemporaneamente viene sentito Daniel Gutiérrez, medico e psichiatra dell'Universita' Javeriana, che offre la chiave scientifica per comprendere come l'assunzione di una piccola dose, tra 1,5 e 3 grammi, da' solo uno stato di eccitazione e di empatia con gli altri, mentre se la dose e' maggiore, tra 3 e 6 grammi, "si entra in uno stato di allucinazione visuale e auditiva: inizia il viaggio". Alejandro racconta di essersi trovato in un bosco come quello di Walt Disney, animato. Gutiérrez spiega che la pericolosita' dei funghi sta soprattutto nell'assunzione insieme ad alcol o ad altri stupefacenti: puo' arrivare anche la morte per insufficienza respiratoria, per infarto o per endema cerebrale, ma non esiste una dipendenza fisica. Per l'antropologo Carlos Pinzón, tuttavia puo' verificarsi una dipendenza psicologica, da non sottovalutare. Pinzón, che ha dedicato 25 anni di studi a questo tema, ritiene infatti che attraverso questi viaggi si puo' scoprire un universo intero e puo' crearsi una necessita' di non uscire mai da quel mondo.
Il consumo dei funghi non e' certo una storia nuova. Si considera tanto antica quanto l'uomo. I primi riferimenti si rintracciano in documenti di 3 o 4 mila anni fa, quando si parlava di una pianta in grado di mettere in contatto gli uomini con gli dei. A cercare di tracciarne una prima storia e una ripartizione anche per gli effetti, e' da ricordare Robert Gordon Wasson (1896-1986) un banchiere Usa. Se nelle culture indigene l'uso dei funghi era una esperienza mistica-religiosa, durante gli anni 60 del secolo scorso hanno smesso di essere solo pratiche spirituali per divenire espressione di un movimento giovanile. Lo scrittore tedesco Ernest Jünger aveva anche coniato il termine di "psiconauta" per riferirsi ai "viaggiatori" del tempo e dello spazio.
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