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Come approfittare di difficoltà oggettive per battersi contro le esecuzioni capitali
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Articolo di Rosa a Marca
25 gennaio 2011 17:35
 
In Usa scarseggia il tiopentale sodico (Penthotal sodium) -il barbiturico che con il pancuronio e il cloruro di potassio compone l'iniezione letale per i condannati a morte.

Un tempo il tiopentale era un narcotico comune negli interventi chirurgici. Oggi è ancora in commercio ma non viene quasi più utilizzato, sia perché causava allergie in molti pazienti sia per l'incidenza negativa sul fegato.
L'unico produttore statunitense del tiopentale è la casa farmaceutica Hospira che ha sede a Lake Forest nell'Illinois. Per problemi tecnici o logistici essa ha deciso di pianificarne la produzione nel suo stabilimento di Liscate in provincia di Milano. Ma pochi giorni fa la casa madre ha comunicato di rinunciarvi, a seguito di una serie di contatti avuti con il Governo italiano. L'annuncio: Hospira cessa la produzione di Pentothal a livello globale, uscendo così dal mercato del tiopentale sodico, anche perché non ha mai avallato l'uso del prodotto "nelle procedure impiegate per la pena di morte negli Stati Uniti".
Soddisfatta l'Associazione Radicale Nessuno tocchi Caino, che si batte contro la pena di morte e recentemente si era mobilitata per impedire che il farmaco prodotto in Italia giungesse nelle prigioni statunitensi. "Ottima decisione, che va oltre le nostre aspettative", ha dichiarato il suo Segretario, Sergio d'Elia. "Anche perché sarebbe stato per noi sufficiente che l'azienda s'impegnasse a specificare nei contratti di compravendita che il prodotto è consentito solo per scopi medici e a vigilare che il Pentotal made in Italy non finisse per vie traverse nei penitenziari". Era infatti questo il senso di una mozione approvata dalla Camera dei Deputati, avallata dal Governo, sostenuta dalla Comunità di Sant'Egidio e dall'associazione britannica Reprieve. Ma Hospira si è spinta oltre.

E adesso?
Le autorità statunitensi stanno cercando all'estero dei fornitori sostitutivi, però il compito non sarà facile. Dopo la presa di posizione italiana che ha portato allo stop di Hospira, ora è la volta della Germania. Il ministero degli Esteri ha saputo di una richiesta in tal senso rivolta dagli Usa alla Gran Bretagna, e il ministero della Sanità tedesco teme che sia stata inoltrata anche a laboratori nazionali. Per impedire l'eventale fornitura del prodotto agli Usa è stata studiata la via legale, ma senza successo, così il ministro della Sanità Philipp Roesler (liberale) ha giocato la carta dell'appello personale. E' vero -ha scritto alle aziende tedesche interessate- che dal punto di vista legale nulla osta alla fornitura del tiopentale agli Stati Uniti, ma sappiate che ciò confligge con i valori e i principi tedeschi ed europei. Nella lettera, di cui la Sueddeutsche Zeitung è in possesso, si legge: "Qualora la Sua società trattasse farmaci al tiopentale sodico, La pregherei caldamente di non corrispondere alla richiesta".
L'iniziativa del ministro è stata accolta con entusiasmo dall'Ordine dei medici, molto favorevole al boicottaggio del veleno. "L'industria farmaceutica tedesca ha modo di dimostrare di saper agire eticamente se accetta quella proposta", dice il Vicepresidente, Frank Ulrich Montgomery, riferendosi anche alle deliberazioni dell'American Medical Association e di medici tedeschi, di rifiuto a dare il proprio contributo alle esecuzioni della pena capitale.
Da tutto ciò consegue che, quest'anno, in molti Stati Usa ci sarà una moratoria forzata della pena di morte.
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