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 ITALIA - ITALIA - Il Congresso dell'associazione "Luca Coscioni per la liberta' di ricerca scientifica"
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Articolo di Donatella Poretti
26 dicembre 2002 18:29
 
Il 21 e il 22 dicembre si e' tenuto a Roma il primo Congresso dell'associazione "Luca Coscioni per la liberta' di ricerca scientifica". Molti sono stati gli interventi, persone malate che vedono nella ricerca sulle cellule staminali la possibilita' di una terapia che fino ad oggi non esiste, specialisti della materia, ricercatori e associazioni di malati hanno contribuito alla nascita di questa associazione, presieduta dallo stesso Luca Coscioni. Tutti lavori possono essere ri-visti in Internet sul sito di Radio Radicale a questo indirizzo: www.radioradicale.it
. Come pure dal sito di Luca Coscioni possono essere rintracciate le mozioni e i documenti del Congresso: clicca qui.
Per parte nostra, che abbiamo seguito il congresso, vi proponiamo tre interviste realizzate a margine con l'on. Emma Bonino, Rita Bernardini, segretaria dell'associazione e il sen. Natale D'Amico.

Emma Bonino, parlamentare europea

D: Nel suo intervento al Congresso ha chiamato Luca Coscioni, "Luca D'Arabia", perche'?
R: Perche' recentemente e' uscito un grosso servizio su "Al-Ahram Weekly" (ndr. versione settimanale in lingua inglese del quotidiano egiziano Al-Ahram), e perche' su tutti questi temi di diritti indisponibili, di confusione, di manipolazione della politica rispetto alla religiosita', fino alla religione che e' la vera mancanza di rispetto per la verita' . il mondo dove io passo un certo tempo (ndr. Il Cairo) non e' molto diverso dal nostro: i fenomeni esterni saranno meno violenti, certo da noi non interrano piu' le donne e poi le lapidano per adulterio, pero' il concetto di fondo rimane che lo Stato, le istituzioni non hanno limiti, e quindi entrano nella vita individuale delle persone stabilendo che cosa e' buono, che cosa e' cattivo, che cosa e' reato, in una confusione infinita tra peccato e reato. Ed e' da questo punto di vista che noi siamo di fronte al blocco della ricerca scientifica: per tutta una disquisizione sugli embrioni. Cosi' come siamo di fronte al blocco dell'utilizzo della RU486. Non si capisce il perche', di la', a 300 km, da oltre il Mediterraneo hanno epifenomeni esterni piu' violenti, o piu' evidenti: il proibizionismo dell'alcool. E cosi' noi abbiamo il proibizionismo sulle droghe e siamo punto e a capo. Ma proprio per questo, questa idea della laicita', della secolarizzazione della politica, dell'affermazione dei diritti indisponibili a chicchessia, e' molto comune ad una situazione culturale e politica del nostro Paese e a moti Paesi dove mi capita di passare un po' di tempo.

D: Per una strana coincidenza il limite previsto nel disegno di legge sulla fecondazione assistita, gia' approvato dalla Camera dei Deputati, ovvero di non creare piu' di tre embrioni, e' uguale a quello posto dalla legge in vigore in Arabia Saudita.
R: . che poi in Italia non si possono neanche congelare, per cui si pone il problema che non si sa che fare di questi embrioni.. Li deve tutti trapiantare, non li deve trapiantare, per cui. un papocchio infinito, che trovo che non e' neanche rispettoso di chi ha invece questo credo religioso per cui l'embrione e' vita, o non so che cosa, che non ha niente di scientifico, ma alla fine non e' piu' rispettoso di niente, ne' della scienza, ne' della liberta' di scienza, ne' della religiosita': e' solo l'espressione della nostra confusione culturale.

D: Dopo tanti anni, in maniera diversa si sta riparlando della possibilita' di un turismo sanitario, dopo quello dell'aborto, ora potrebbe esserci quello per fare figli, o per curarsi.
R: E alla fine diciamo ben venga, che ci sia almeno questa possibilita', che pero' e' di per se' gia' la fotografia di quello che non funziona. Prima per abortire, adesso per fare figli. Comunque si deve prendere un aereo, un treno, un autobus. Non ha molto senso ed e' l'espressione piu' visiva e piu' evidente di questo papocchio che' criminalizza e penalizza quello che, passati cinquanta chilometri, si va a fare da un'altra parte. Credo che questo significhi aver perso il senso della responsabilita' della politica.

D: Con l'ulteriore paradosso che essendo in Europa, c'e' la possibilita' che lo Stato italiano rimborsi i trattamenti sanitari realizzati in un altro Paese membro dell'Unione Europea.
R: Si', noi possiamo approfondire, e ogni elemento, ogni dettaglio e' semplicemente la manifestazione dell'ulteriore papocchio. Credo che questa legge andrebbe presa e buttata, e andrebbe trovato qualcuno sano di mente che provi a rimettere dei paletti che abbiano senso.

D: "Crimine contro l'umanita'" sono state le parole del ministro della Salute, Girolamo Sirchia, nel definire la clonazione, mettendo in un unico calderone quella riproduttiva e quella terapeutica. E per chi non avesse ben capito, ha anche ricordato i crimini nazisti.
R: Credo che quando si perde il senso della ragione, non c'e' piu' limite allo stupidario. Mi dispiace, perche' Sirchia e' una persona che per altri versi e' stimabile . dal punto di vista scientifico, pero' forse dovremmo mandargli una Convenzione di Ginevra, perche' si renda conto di cosa sta parlando. Ed e' preoccupante non tanto nelle sue opinioni, ma che sia un ministro della Repubblica italiana.

Rita Bernardini, segretaria dell'associazione neo costituita

D: Si e' chiuso il congresso, si aprono i lavori.
R: L'ha detto nel modo migliore: si aprono i lavori. Ce ne siamo resi conto in questi giorni che parte l'associazione Luca Coscioni. Sono state poche ore di lavoro in cui abbiamo voluto adeguare i nostri tempi alle esigenze delle tante persone con problemi fisici che vi hanno preso parte. Ma sono state ore intensissime, e soprattutto abbiamo scoperto che ci sono persone che sono come Luca; nel senso che traggono forza da questa loro condizione, e soprattutto non vi si arrendono, ed hanno come fondamento della loro vita la liberta', a prescindere dallo stare in una carrozzella o di avere altri tipi di handicap come quelli che abbiamo potuto vedere in questi giorni. La liberta' come persone, e partendo da questo punto -che e' fondamentale- discende tutta l'azione dell'associazione che intendiamo mettere in piedi in questo anno, che e' soprattutto 1) perche' non ci siano dogmi nella liberta' della ricerca scientifica, 2) che ci sia effettiva liberta', e 3) un'altra cosa a cui teniamo moltissimo e' quella della liberta' di parola. E' importantissimo arrivare ad avere un progetto nazionale, perche' tutti coloro che si trovano nella condizioni di Luca abbiano gli strumenti per comunicare, ma anche perche' la parola, la liberta' di parola che vogliamo identificare in questa battaglia, crediamo sia essenziale non solo per queste persone, ma per qualsiasi cosa si intenda fare. Se non si riesce a comunicare non si vive.
Marco Pannella, in un antico sciopero della fame e della sete, quello del 1995, disse "sete di verita'" "sete di comunicazione", perche' non esiste niente, ne' pane ne' acqua, come quella di poter dire quello che si pensa. Se non si ha questo nella vita di tutti i giorni, come nella vita di quel malato che ho conosciuto, che muove solo gli occhi e non ha altro a disposizione per dire quello che prova, quello che sente . o chi come i radicali non ha strumenti per dire le cose che intende mettere in piedi . ecco questa e' la morte! La parola invece e' una possibilita' di vita. Questo e' il messaggio che vogliamo lanciare attraverso una cosa concretissima che e' quella degli strumenti per la comunicazione.

D: Una battaglia italiana, che ha un campo d'azione trasnazionale, e forse il fatto che il premio Nobel per la letteratura, il portoghese José Saramago, sia il presidente onorario dell'associazione Luca Coscioni, da' il senso.
R: Sicuramente. E poi il bellissimo messaggio che ha trasmesso a Luca . lui conosce benissimo i radicali, sa' chi sono, e il fatto che su questo abbia accettato, da comunista, come si professa tranquillamente in ogni giorno della sua vita, di lottare al nostro fianco, a fianco di Luca sulla battaglia di liberta' di ricerca scientifica, credo che sia una cosa, quei piccoli miracoli che riescono ai radicali e che sono fondamentali per crescere, per cambiare e per cambiarsi insieme. Credo che da tutti dobbiamo ricevere quella capacita' di cambiamento che e' fondamentale per crescere. Non si cresce se non si cambia. Credo che Saramago abbia accettato di cambiare un pochino se stesso nell'accettare questa presidenza ad onore, e noi nell'accoglierlo -come lo abbiamo accolto- di cambiare un pochino noi stessi.
La battaglia e' pienamente trasnazionale, forse e' la piu' trasnazionale di tutte. Non esistono i confini su questo, abbiamo non a caso voluto definire la nostra associazione come soggetto costituente del Partito Radicale Trasnazionale oltre che di Radicali Italiani. Sappiamo che non la possiamo vincere ne' nel chiuso di quattro mura, ne' nel chiuso di un Comune, ne' nel chiuso di una Provincia o di una Nazione, ma la possiamo vincere in modo trasnazionale.

Natale D'Amico, vicepresidente del gruppo al Senato della Margherita

D: Perche' si e' iscritto all'associazione Luca Coscioni?
R: Perche' sulle questioni essenziali ci sono i radicali. L'associazione Luca Coscioni interviene su una materia che io considero uno dei terreni sui quali la politica italiana sta facendo piu' danni. Il ritardo che il Paese ha accumulato sul fronte della ricerca scientifica e' evidente agli occhi di tutti. Noi siamo un Paese che importa badanti, che sono importanti, bisogna importarne senza leggi restrittive secondo me, pero' e' un Paese che continua ad esportare persone che hanno studiato di piu'; persone che hanno propensione verso la ricerca, e sul terreno -per esempio- del recepimento della direttiva europea in materia di biotecnologie, l'Italia si appresta, se non riusciamo ad impedirlo, ad assumere una delle discipline piu' restrittive d'Europa. Questo vuol dire che accumuleremo ritardi su un fronte decisivo come quello della ricerca scientifica. Attraverso la legge, quella approvata alla Camera in materia di fecondazione assistita, l'Italia ha adottato la disciplina piu' restrittiva in tutto il mondo occidentale, inserendo, anche impropriamente, un folle divieto in materia di utilizzazione e di ricerca sugli embrioni. Ma su questo la Commissione Dulbecco, quella istituita dal Governo italiano, disse che dalla ricerca in questa materia puo' venire un contributo positivo per la salute riguardo a malattie che investono, e che investiranno, circa 10-12 milioni di italiani, cioe' un italiano su cinque. E' mai possibile che la politica si possa arrogare il diritto di intervenire su questa materia, producendo questi effetti? Ecco perche' mi pare che, come spesso e' accaduto nella storia degli ultimi 50 anni, la battaglia radicale sia nel cuore dei problemi, e l'associazione Luca Coscioni mi pare al cuore del cuore del problema.

D: La politica che interviene su questi temi e con quali argomenti, certo non scientifici, sentiamo parlare di cellule che sono gia' bambini.
R: Sentiamo dire delle stupidaggini, fra l'altro ci sono delle cose paradossali. La Camera vota questa legge stupida, oltre che liberticida e dannosa, poi arriva al Senato e la commissione Sanita' che se ne occupa comincia una serie di audizioni, numerose, opportune . ce ne fosse stato uno che abbia detto che la legge va bene, neppure quelli cattolici, neanche gli scienziati cattolici. Ora sembrerebbe intenzionata ad andare avanti comunque. Io non riesco a capire. Questa e' una legge che ha preso gli insulti dal mondo scientifico, che sostanzialmente, se capisco, ha solo il sostegno di parte della gerarchia vaticana, sulla base di considerazioni etiche, rispettabili, ma non capisco in che modo possano determinare, non gia' il comportamento dei fedeli, ma il comportamento dello Stato italiano nella formulazione della legge, dei dettagli: cosa si puo' fare, non piu' di tre embrioni impiantati, no alla crioconservazione. Le argomentazioni che si trovano sono il tentativo di inseguire, da parte di molti politici e di molte forze politiche, la posizione della gerarchia cattolica che -ripeto- non corrisponde all'opinione espressa da molti degli scienziati che sicuramente sono cristiani e cattolici. Io penso che uno degli obbiettivi dell'associazione Luca Coscioni debba essere di far si' che si cambi quella legge o comunque -lo dico con franchezza- assolutamente meglio nessuna legge che una legge liberticida.

D: In Italia esiste, e si e' fatto ricorso, il principio dell'obiezione di coscienza, per esempio per il servizio militare o, in ambito sanitario, nella pratica dell'aborto. Si e' persino pensato di applicarlo ai farmacisti per la vendita della pillola del giorno dopo. Non potrebbe essere la soluzione anche in questa materia? Chi ritiene eticamente e moralmente inaccettabile fare ricerca sugli embrioni, potra' tranquillamente fare obiezione di coscienza .
R: Ritorniamo alla domanda "perche' si e' iscritto", perche' in Italia se c'e' l'obiezione di coscienza e' merito dei radicali, fu una grande battaglia radicale. Il punto su questo terreno e': primo, lo Stato ha il diritto di intervenire sulle modalita' attraverso le quali le persone si riproducono? Io credo di no. Secondo, e' pensabile che una confessione religiosa, o la gerarchia che in qualche modo ha poteri di governo su questa confessione religiosa, dica a coloro che non s'ispirano a questa confessione come comportarsi? No. E' possibile che detti le regole alle quali lo Stato deve uniformarsi? No.
E' invece possibile e -secondo me opportuno- che lo Stato di fronte e questioni che investono la morale individuale, e di fronte a persone che hanno, come per esempio sull'aborto, una forte convinzione morale secondo la quale quello e' un atto che essi non compirebbero, non desiderano compiere perche' sul terreno morale non lo reputano accettabile, riconosca, ancorche' queste persone sono dipendenti pubblici come i medici delle Asl, la possibilita' per essi di non partecipare a queste pratiche. Ma qui non siamo di fronte alla discussione se concedere o no la posibilita' di obiezione di coscienza, alla quale io -ripeto- sono favorevole. Qui siamo di fronte al fatto che si pretende di vietare a tutti quello che e' consentito in modi piu' o meno liberali in tutta Europa.

D: Il ministro Sirchia ha definito "crimine contro l'umanita'".
R: Io trovo alcune posizioni di Sirchia incomprensibili, perche' lo trovo abbastanza oscillante, alle volte dice una cosa, altre volte mi sembra ne dica un'altra, nonostante sia ministro. La commissione che sta esaminando il provvedimento sulla fecondazione assistita ha interrotto i suoi lavori, comprensibilmente per la sessione di Bilancio, li riprendera' a gennaio con due audizioni tra cui quella del ministro Sirchia. Cercheremo di capire qual'e' la posizione del ministro su questo terreno. Mi pare che mettere la questione nei termini in cui lui l'ha messa, e' un po' criminale: che' vuol dire -per esempio- che il Governo dello spagnolo Aznar e' un Governo criminale che commette crimini contro l'umanita'; che l'Universita' di Stanford, che ha lanciato in polemica con il presidente Bush un programma di ricerca sulle cellule staminali e sulla cosiddetta clonazione terapeutica, e' un'universita' nella quale ci sono delle persone che commettono crimini contro l'umanita'; che il Governo della Gran Bretagna e il mondo accademico della Gran Bretagna che ha non solo consentito, ma finanziato queste ricerche in nome del beneficio che ne puo' venire a milioni di persone, in realta' sta commettendo crimini contro l'umanita'. A me pare che queste cose sono gravi se dette da un ministro, e il ministro farebbe bene a pensare prima di dirle.

D: Oppure portarle alle estreme conseguenze, cosi' forse l'evidenza.
R: Io mi aspetto di capire, nella sede parlamentare, cosa dira' su questo terreno. Certo che e' una posizione veramente estrema nel mondo, e secondo me assolutamente inaccettabile. Mi dispiace che una persona che viene dal mondo scientifico come Sirchia, non faccia quello che lo scienziato deve sempre fare: distinguere, tener separate le varie cose. Mi pare che in qualche modo abbia giocato una partita propagandistica sulla confusione che esiste tra la clonazione dell'essere umano a fini riproduttivi e la cosiddetta clonazione terapeutica. Cioe' sta giocando sulle paure delle persone per partecipare in una battaglia dalla parte oscurantista. Mi pare che di tutto abbia bisogno l'Italia, salvo che di un ministro della Salute che difenda l'oscurantismo.
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