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Cuba. "Miami capitale del crimine"
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Articolo di Donatella Poretti
18 gennaio 2002 17:20
 
Nell'anno dedicato ai "cinque eroi prigionieri dell'impero" (i cinque cubani condannati per spionaggio e terrorismo dal tribunale di Miami), il regime di Fidel Castro sta portando avanti una campagna di solidarieta' per i "lottatori per la pace" offrendo un'immagine non troppo edificante della metropoli della Florida. Oggi televisioni e radio cubane manderanno in onda una nuova tavola rotonda dal titolo "Nelle viscere del mostro", sempre oggi il quotidiano "Granma" (organo ufficiale del comitato centrale del Partito Comunista di Cuba) ha pubblicato un articolo dal titolo "Miami: la citta' sequestrata", dove Elson Concepción Pérez racconta la trasmissione andata in onda ieri sera. "Miami ha tutto: il narcotraffico, il terrorismo, giudici e poliziotti corrotti. E' la capitale del crimine".
"Cosi' commentava Lázaro Barredo, nella tavola rotonda informativa della notte, riprendendo pubblicazioni e dati che provengono dagli Stati Uniti. Miami e' la citta' piu' povera degli Stati Uniti, secondo l'ultimo censimento, dove si stima che il 32% della popolazione vive al limite della poverta', dove la disoccupazione raggiunge il 10,5%, dove l'Aids cresce come l'erbaccia. Miami e' il miglior posto degli Usa per essere un delinquente.
La citta' e' sequestrata da una mafia che fa fortuna in mezzo ad un ambiente putrefatto, riassumeva Randy Alonso, che spiegava che una recente inchiesta sull'educazione negli Usa, Miami aveva ottenuto la categoria C, la peggiore.
Francesco Aruca, giornalista cubano residente a Miami, contattato telefonicamente, ha detto che il terrorismo che irraggia quella citta' e' come "una frusta per mantenere i leoni nella gabbia". Creare un ambiente di paura, terrorizzare le persone, controllare e' lo scopo di questa mafia danarosa.
Miami e' l'anticultura, e' il centro di ricezione del traffico di droga, ha spiegato la collega Arleen Rodriguez; mentre Reinaldo Talarid leggeva informazioni arrivate dagli Usa, dove si segnalava che in una recente operazione a Miami erano state sequestrate 300 mila pasticche di ecstasy per il valore di sei milioni di dollari, inoltre ieri era stato scoperto un carico di marijuana, e un aereo carico di caffe', che nascondeva una grande quantita' di cocaina.
I colleghi Eduardo Dimas e Rogelio Polanco hanno fornito una preziosa documentazione sulla corruzione politica di questa citta' della Florida, dove nelle ultime sei elezioni locali, truccate e non chiare, ha votato solo il 15% dei cittadini e il 31% degli iscritti per esercitare il voto, e dove la mafia cubano-americana, in cerca di uno spazio per mantenere sequestrata la citta', ha festeggiato il suo appoggio al vincitore, Manni Diaz, anche se in realta' il gran vincitore era stato l'assenteismo.
Dello stesso aspetto oscuro e' stata la recente designazione realizzata dal presidente George W. Ush, di Otto Reich, come sottosegretario di Stato per l'America Latina. Il suo e' un nome legato alla mafia e al terrorismo, che ha legami con l'uscita dal carcere del terrorista di origine cubana Orlando Bosh, che oggi passeggia liberamente per le strade di Miami e con lo scandalo Iran-gate oltre che con altri non pochi fatti legati alla corruzione e al terrorismo.
Un altro giornalista che lavora a Miami, che era stato contattato telefonicamente, Max Lesnik, ha scritto di questo personaggio: e' quello che guadagna per il cane che ruba. Quello che guadagna e' Otto Reich, e il cane che ruba e' la mafia cubano-americana di Miami."
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