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La Dimensione Globale del Mondo
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Articolo di Giuseppe Parisi
15 luglio 2007 0:00
 
Una delle tante ricerche di una autorevole Universita', la Wageningen in Olanda, ha confermato cio' che potrebbe servire per avere una vita piu' lunga e piu' sana. Per l'umano, vivere o adottare stili di vita, come l'essere circondati da un habitat non inquinato, la dieta mediterranea, non funare tabacco, una alimentazione bilanciata su proteine derivanti da cereali e legumi e non da carne animale incluso il pesce (*), inoltre verdure e molta frutta, olio di oliva, uso moderato di alcool, attivita' fisica, innalzano dell'80% le aspettative di vita ed di salute.
Della notizia, se n'e' occupato il Journal of the American Medical Association.
Mai prima, si erano cosi' tanto osservati e valutati i differenti e differenziati fattori (studio del rischio polifattoriale) espressi in una scala di valori ben rappresentativa. Secondo tale studio, la piu' forte alleata della salute e' l'habitat (**) dove l'essere umano vive. Subito a seguire, c'e' la ginnastica, o meglio l'attivita' fisica in special modo quella aerobica, soprattutto nella terza eta'.
In termini statistici, sembra che l'Habitat Umano influenzi da solo, per il 49%, le condizioni di vita. L'attivita' motoria abbassa il rischio di patologie cronico-degenerative del 37 per cento. Se ci si astiene dal fumo, il rischio di queste malattie (incluso il cancro), scende al 35%. Ma tale valore cresce se si abbassa l'eta' del soggetto in osservazione, fino a raggiungere il doppio dei valori negli individui sotto i 20 anni.
Una alimentazione quotidiana stile dieta mediterranea, fa scendere il rischio del 25%. Tale valore e' significativo, se si considerano alimentazioni tipo Mc Donald, alle quali sono inclini una buona fetta di popolazione, soprattutto quella giovanile.
Nella ricerca si e' rilevato, inoltre, che il rischio e' più basso del 22 per cento se si fa un moderato consumo di alcol, ed anche qui questo valore sale esponenzialmente con lo scendere dell'eta' dell'individuo in esame.
La stagione cosiddetta "bella" e' gia' qui, alcuni sono gia' in vacanza. Approfittiamo del magico momento per fare dello sport, meglio quello che piu' ci gratifica e soddisfa. Alimentiamoci con intelligenza e amore verso noi stessi. Tuttavia, cerchiamo di raggiungere obbiettivi prefissati con gradualita', perche' rimangono i migliori. Quando non si possono evitare, almeno moderiamoli: alcool e fumo di tabacco.
Un recentissimo studio inglese, ha evidenziato un apporto molto benefico dell'attivita' sessuale sul nostro cuore. Io -ne sono certo- credo che tali benefici non siano limitati al cuore.
Si conoscevano i benefici salutari di molti fattori alimentari e di stili di vita, ma in questo studio e' stato possibile quantificarli in una sobria rappresentazione epidemiologica. Tuttavia, quello che e' risultato molto chiaro e': se e' vero che un fattore (o cofattore ), e' in grado di danneggiare la salute, viceversa, un solo fattore, non e' in grado di mantenerla. Pertanto, rimane l'insieme dei fattori che si muovono in sinergia in una "dimensione globale", a condizionare e mantenere una buona salute.
Ma come la mettiamo sugli habitat costruiti o modificati dall'uomo per l'uomo? Sono fonte di salute o di malattia?
Ricordo quando John Howard, primo ministro australiano, sbeffeggiava i teorici del riscaldamento globale e rifiutava di incontrare chi gridava le conseguenze dell'effetto serra sull'intero pianeta. John Howard ha invitato i suoi concittadini a pregare. Presto lo fara' anche il buon cattolico americano George W. Bush.
Se entro poche settimane non dovesse piovere, l'Australia dovra' bloccare le irrigazioni dei campi fino a maggio 2008, o forse le ha gia' bloccate? Questa misura estrema, e' la condanna che i cittadini dovranno subire per aver eletto un Primo Ministro che, insieme a George W. Bush, ha raggirato la politica verde europea ed il famigerato protocollo di Kyoto.

note
(*) Secondo teorie da fonti autorevoli, in diametrale contrasto con tale studio, viene asserito che, per il mantenimento di una buona salute, l'alimentazione e' piu' importante dell'habitat umano.
Noi restiamo convinti che non si tratta di teorie da osservare, ma di attingere ad una "dimensione globale", l'unica che eleva l'uomo e lo mantiene nel tempo (che e' l'unico che lo corrode).
Molti studi e pubblicazioni scientifiche hanno dato risalto, circa il danno che le carni, soprattutto rosse, esercitano sull'organismo umano. Controverse sono quelle sul pesce. Quello azzurro e' il migliore.
Rimane molto verosimile che l'inquinamento dell'habitat e delle acque, quando eccessivo, possa essere fonte di danno biologico per l'uomo.
Cosi', il pesce e' un vettore di scorie inquinanti di ogni tipologia, che vengono a depositarsi nelle sue carni, soprattutto i pesci di grossa taglia. Ugualmente i pesci di fiumi e laghi.
(**) L'habitat e' rappresentato dal circondario dell'uomo. In sostanza, questo e' soltanto il microcosmo. In definitiva, a condizionare maggiormente l'uomo, sono le oscillazioni del macrocosmo, dalle quali dipendono differenziali quali il clima, le temperature, le atmosfere e la rarefazione di esse, i cicli solari, marini, e fattori connessi ed interconnessi.
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