Il problema delle droghe illegali è che bisogna salvarsi. Ci sono i consumatori: quelli problematici (droghe pesanti in linea di massima) e quelli non-problematici (cannabis e dintorni). Poi ci sono tutti i non-consumatori (tanti) che dovrebbero salvarsi dai danni provocati dal proibizionismo.
I consumatori di droghe pesanti assumono sostanze che quasi sempre non si sa che cosa contengono oltre ai principi attivi della stessa sostanza. Per loro quindi, soprattutto quando ne diventano dipendenti, è essenzialmente un problema sanitario.
I consumatori di cannabis e dintorni hanno al massimo danni da overconsumo (chi si fa, per esempio, come minimo una decina di spinelli al giorno) e quindi è anche per loro un problema sanitario. Gli altri (la maggior parte), quelli che si fanno una canna ogni tanto, spesso si approvvigionano da coltivatori locali o sono autocoltivatori e soggiacciono meno al grande narcotraffico, ma devono stare attenti anch’essi a cosa contiene la sostanza.
I non-consumatori, il resto della popolazione, devono invece stare attenti alle conseguenze soprattutto legislative. Ché sempre le leggi che colpiscono le droghe illegali riguardano anche il resto della società. L’intasamento della giustizia, l’impiego delle forze dell’ordine che vengono di conseguenza a mancare per altre problematiche civili e penali, l'insicurezza urbana, l’informazione falsa, ideologica e faziosa nonché fuorviante, etc.
Di fronte a questo problema di tutta la popolazione, in diverse parti del mondo (la Germania è in dirittura d’arrivo) ci si sta attrezzando per portare produzione e consumo di alcune sostanze nella legalità: affrontare quindi i problemi di sostanze droganti al pari di, per esempio, tabacco e alcol, levando il loro grande e crescente mercato alla malavita, grande e piccola.
Questo non accade in Italia dove una decisa minoranza istituzionale crede nel superamento del proibizionismo, mentre forze di governo e parte dell’opposizione (ultimi arrivati anche alcuni esponenti del Partito Democratico) perorano una legislazione ancor più restrittiva dell’attuale. L’ultimo atto legislativo in merito è stato levare il cbd dal libero mercato e portarlo solo nel circuito delle farmacie (premessa probabile di un totale divieto). Su intenzioni, dichiarazioni, proposte dei proibizionisti c’è solo la difficoltà della scelta per informarsi. Non ultima l’affermazione del nostro capo di governo in sede Onu che - manifestando la propria impostazione ideologica in materia - ha detto che la tratta di migranti è quella che muove più soldi illegali sul Pianeta, superando anche il narcotraffico… la verità è che la tratta di migranti è al settimo posto e il narcotraffico al secondo.
Con questo governo, e questa opposizione, dobbiamo affrontare il difficile e problematico mondo delle droghe illegali.
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