testata ADUC
Emissioni metano da allevamenti bovini. In crescita
Scarica e stampa il PDF
Articolo di Redazione
30 settembre 2017 9:53
 
 Le emissioni di metano che provengono dagli allevamenti, in parte responsabili del riscaldamento climatico, sono piu’ importanti del previsto, in considerazione del fatto che il numero e la dimensione degli stessi son aumentati in Asia, in America Latina e in Africa, secondo uno studio pubblicato il 29 settembre.
Queste emissioni di CH4 -gas ad effetto serra meno persistenti ma molto piu’ riscaldanti rispetto al CO2- erano nel 2011 superiori dell’11% alle stime del rapporto del GIEC del 2006, spiega lo studio pubblicato nella rivista online Carbon Balance and Management.
Queste emissioni sono legate ai fenomeni di fermentazione durante il processo di digestione del bestiame, ma anche ai modi di immagazzinamento e trattamento delle deiezioni. “In numerose regioni del mondo, la quanita’ di bestiame e’ in crescita, e l’allevamento produce delle bestie piu’ grosse, che ingeriscono una maggiore quantita’ di cibo”, sottolinea l’autore principale, Julie Wolf, ricercatrice al ministero americano dell’Agricoltura (SDA). “Questo, insieme ai cambiamenti nella gestione del bestiame, puo’ portare ad una crescita delle emissioni”. I ricercatori hanno messo a punto un nuovo modo di valutazione delle emissioni per ogni capo di bestiame.
Fiamme di metano
La tendenza negli ultimi decenni varia a seconda dei Paesi. “Le emissioni di metano che provengono dal bestiame cono cresciute di piu’ nelle regioni che si sviluppano rapidamente, in Asia, in America latina, in Africa”, fa rilevare il co-autore dello studio, Ghassem Asrr, direttore del Joint Global Change Research Institute, con base in Maryland (Usa). “Al contrario, queste emissioni sono aumentate meno in Usa, in Canada, e sono leggermente diminuite in Europa occidentale”.
Le emissioni globali di metano nell’atmosfera sono divampate negli ultimi dieci anni, come conseguenza delle estrazioni di energie fossili e piu’ probabilmente per le attivita’ agricole, rileva un altro studio pubblicato nel 2016.
Secondo il GIEC, che assicura la sintesi regolare delle conoscenze mondiali sul riscaldamento, questo gas inodore ed incolore rappresenta piu’ del 16% delle emissioni di gas ad effetto serra nel 2015 (il CO2, che proviene essenzialmente dalla combustione del petrolio, del gas e del carbone, ne rappresenta i tre quarti). “La nostra alimentazione comprende sempre di piu’ la carne e i prodotti caseari, e il suo costo climatico tende a crescere”, sottolinea Dave Reay, professore all’Universita’ di Edimburgo, che commenta lo studio. “Ridurre la produzione di metano che proviene dalle vacche, non puo’ essere spettacolare come delle pale eoliche o dei pannelli solari, ma e’ sicuramente vitale”.

(da un lancio dell’agenzia France Press – AFP del 29/09/2017)
Pubblicato in:
 
 
ARTICOLI IN EVIDENZA
 
ADUC - Associazione Utenti e Consumatori APS