Si fanno più diffuse le intenzioni di rinviare la fine del mercato tutelato dell’energia, prevista per il 10 gennaio 2024; data in cui le tariffe, per quel terzo di utenti che ancora sono in questo mercato, saranno determinate solo dala concorrenza e non dall’Autorità. Chi sceglierà sceglierà, chi non lo farà, per i successivi tre anni usufruirà del cosiddetto Servizio a tutele graduali, un limbo di passaggio (sempre con prezzi tutelati) in cui i servizi verranno erogati da chi avrà acquistato all’asta i singoli contratti.
La differenza tra i due mercati è nota: spesso quello libero è economicamente più conveniente rispetto a quello tutelato, anche se quest’ultimo è una garanzia che i prezzi applicati siano quelli e non c’è da farsi prendere il patema d’animo ogni volta che arriva una bolletta per capire se il contratto scelto sia stato applicato o meno.
Abbiamo perso il conto dei rinvii della chiusura definitiva del mercato tutelato. Ogni volta, come anche oggi, chi propone di rinviare è perché valuta che siamo in un momento in cui non c’è la certezza che il quadro geopolitico tenga, e che quindi i prezzi possano essere previsti…. concetto buono per ogni occasione, usato da chi ritiene che il monopolio (pur se parziale e molto smentito dai numeri, visto che solo un terzo degli utenti oggi ne fruisce) possa essere la risposta a crisi e inflazione.
Noi crediamo sia proprio vero il contrario. Quando c’è crisi (e che crisi, dopo l’invasione russa dell’Ucraina e la “scoperta” per l'Italia di aver avuto come principale fornitore uno dei peggiori dittatori del Pianeta che faceva e disfaceva a proprio piacimento con noi proni alle sue decisioni).. quando c’è crisi e i prezzi salgono, il metodo migliore in un Paese ad economia libera e di mercato, è proprio la maggiore liberalizzazione.
Lo Stato deve farsi da parte e limitarsi a dettare e controllare le regole uguali per tutti e defiscalizzare, semplificare e sburocratizzare il più possibile, sì che le aziende possano farsi migliore concorrenza e i consumatori determinare con proprie libere scelte l’andamento delle offerte. Insomma un mercato adulto per consumatori adulti e non deciso dallo Stato babbo.
Ora siamo arrivati alla scadenza perché anche questo accada complessivamente… e in nome di qualche consenso elettorale e propaganda della propria bontà… un governo che gestisce l’economia elargendo carità coi bonus e i diffusi tentativi di prezzi controllati, potrebbe essere ideale per questa cosiddetta proroga.
Crediamo che anche in questo ambito, come per esempio per aerei e benzina, le crisi e le difficoltà non vadano assecondate e rese perpetue, ma debbano essere opportunità per rilanciare, diversificare, ampliare e rendere più interessante il mercato, per chi è già attore e per chi si sentirebbe stimolato per nuovi business, portando di conseguenza prezzi più concorrenziali e maggiore qualità.
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