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Etica, morale ed ipocrisia
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Articolo di Donatella Poretti
20 gennaio 2005 18:28
 
Ci sono due termini, etica e morale, che spesso vengono utilizzati come sinonimi, ma che tali non sono.
Il termine morale riguarda il comportamento umano e tradizionalmente e' stato applicato per denotare le azioni associate al bene o al male. La morale di una societa' e' l'insieme delle consuetudini che sono state elevate a livello di norme per fornire un quadro di riferimento per la collettivita'. Il concetto di moralita' varia nel tempo e nello spazio. Per esempio, in tempi antichi, l'omosessualita', la poligamia e il maschilismo erano fenomeni non solo abituali, ma gli individui che li praticavano godevano di stima e venivano ritenuti soggetti di buona moralita'. Alcune etnie eliminavano i bambini malformati e questo faceva parte della loro quotidianita', cosi' come la schiavitu'. La Chiesa Cattolica non battezzava i bambini che nascevano morti, perche' non li riteneva degni. La morale, insomma, nasce per l'imposizione di un determinato gruppo rispetto ad un altro. Quello che ha maggiore forza politica, religiosa o ideologica impone i suoi valori e la sua maniera di concepire la vita, il bene e il male, il giusto e lo sbagliato, agli altri. Cosi' la brava persona seguira' le direttrici stabilite senza discuterle. L'individuo "morale" ha una identita' indottrinata che reprime la sua capacita' di elaborazione critica e di libera scelta, permettendo che la sua mente venga sequestrata da indicazioni esterne. Ad esempio da norme imposte come assolute da Governi, da religioni o da altre istituzioni.
L'etica e' quella parte della filosofia che studia la morale da una prospettiva umana, tenendo in conto i concetti di autonomia, bonta', equita', solidarieta' e uguaglianza di genere. L'etica si realizza quando l'individuo esercita la capacita' di pensare, di fermarsi prima di agire e di chiedersi il perche' deve seguire una determinata regola. Questa mediazione riflessiva tra l'individuo e la norma, in cui si fa uso del pensiero critico, da' origine all'etica.
Se l'etica comporta la riflessione e l'interiorizzazione perche' sia autentica, la morale esige solo il rispetto di una norma. Se si vuole essere etici e' necessario essere disponibili, occasionalmente, a divenire immorali. La morale non puo' essere portata avanti da uomini liberi, necessita di semplici esecutori, seguaci. Al contrario dell'etica che ha bisogno solo di uomini liberi.
La liberta' e' allora il discrimine tra etica e morale: la liberta' e' l'essenza dell'etica, la sottomissione e' l'essenza della morale.
Essere etico e' allora piu' difficile che essere morale, visto che comporta l'uso del raziocinio per dirimere qualsiasi tipo di situazione conflittuale. E' anche molto difficile che un individuo etico si discosti dalla sua etica, vorrebbe dire andar contro i suoi stessi principi razionali. E' invece molto piu' facile trovare individui morali che falliscono rispetto alla loro morale, che mostrino una doppiezza di vita e che agiscano nell'ipocrisia.
Un esempio tipico del "predicare bene e razzolare male" e' quello della Chiesa cattolica. E' a favore dei metodi democratici, ma i propri gerarchi sono selezionati con metodi dittatoriali; e' a favore della trasparenza nell'amministrazione delle risorse pubbliche, ma le sue finanze non sono sottoposte a controlli statali; promuove campagne contro la pena di morte, ma nelle sue norme e nel Catechismo non la esclude; e' contraria alla discriminazione, ma emargina le donne nelle gerarchie e nella gestione del potere; si dichiara contraria alle tecniche di fecondazione assistita, ma la Cei e' pronta a battersi per il mantenimento della legge italiana che la regolamenta per timore che ne arrivi una piu' liberale.
Se su argomenti tanto complessi come quelli della bioetica, dall'eutanasia all'aborto, dalla clonazione alla ricerca scientifica con gli embrioni, si vogliono avere risposte sincere, c'e' bisogno di cercare persone etiche. Per sentirsi ripetere un sermone imparato a memoria basta una persona morale.
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