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Etichette alimentari. Nutriscore ‘ammazzato’, cosa ci aspetta?
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25 novembre 2022 14:40
 
 Gli interessi elettorali hanno avuto la prevalenza sulla salute dei consumatori, grazie anche all’opposizione dell’Italia che, sull’etichettatura alimentare unica, è riuscita a spostare la decisione a fine 2024, dopo il rinnovo del Parlamento europeo. Ne va fiero l’europarlamentare Paolo De Castro che parla di “famigerato” Nutriscore e del maggiore tempo che gli italiani avranno per convincere gli altri ad abbandonare questa etichettatura, già in vigore in diversi Paesi Ue (1).

L’on. De Castro, come tanti altri nel governo e non, sono i portavoce della più potente lobby alimentare italiana, Coldiretti, che di questa vicenda si è fatta alfiere insieme ad altre forme di opposizione contro tutto quello che la scienza possa prendere in considerazione per salubrità e novità del nostro cibo (2).

Il tentativo è per cercare di imporre l’etichettatura italiana del cibo, basata sull’elenco degli ingredienti: Nutriform battery, contro l’indicazione di un valore standard di salubrità: Nutriscore.

La dizione che ha assunto il nuovo ministero dell’Agricoltura con l’aggiunta di “sovranità alimentare”, dovrebbe essere il fiore all’occhiello di questa politica, basata sulla valorizzazione per qualità e salubrità del “made in Italy”. A nostro avviso si tratta essenzialmente di una valorizzazione, a prescindere, della produzione italiana: un prezzo che si fa pagare alla salute dei consumatori per mantenere alti i livelli produttivi dell’agroalimentare italiano. Stigmatizzando, anche con allerta al complottismo anti-italiano, qualunque informazione (Nutriscore, per l’appunto) che metta sull’avviso rispetto ai potenziali problemi sanitari della stessa quando il consumo è senza equilibrio.

Non ci piacciono le “cacce alle streghe” di tutti i tipi e questa ci sembra più pericolosa della caccia medievale: non si ammazzerebbero solo le streghe (le aziende non italiane e quelle italiane sulla ricerca agroalimentare innovativa) ma anche i consumatori, visto che si parla di divieti e non di valorizzare le eccellenze.

E’ pleonastico ricordare che la nostra alimentazione, senza la scienza e le innovazioni, non ci avrebbe portato oggi in regimi dove le problematiche sanitarie sono meno dannose del passato.


1 – IlSole24Ore del 25/11/2022
2 – è in corso una petizione per vietare quello che chiamano cibo in provetta, i cui toni di propaganda sono del tipo “caccia alle streghe”
 
 
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