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Etichette alimentari. Rassegnarsi alla demagogia?
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15 dicembre 2022 13:09
 
 La demagogia sembra l’andazzo del governo sulle etichette alimentari. Il metodo è: ripeti una bugia tante volte, ché alla fine diventa verità. Lo ha fatto oggi la premier Meloni all’assemblea di Confagricoltura: "Il Nutriscore è un progetto al momento accantonato in Europa. … Come Governo continueremo a vigilare per evitare sorprese”... il governo deve "continuare a contrastare in ogni sede qualsiasi tentativo di omologazione alimentare e l'odiosa imitazione dei nostri prodotti di eccellenza" (1).
 
Cosa c’entri “l’omologazione alimentare” e, soprattutto, “l’imitazione dei nostri prodotti di eccellenza” con le etichette alimentari… è tutto da capire. Ma, purtroppo, è questo l’andazzo che il governo ha scelto di perseguire pur di non affrontare nello specifico la necessità di etichette comuni europee sugli alimenti. Lo ha buttato sulla caciara: sostenendo che quanto si decide in Europa è contro l’Italia (2).

E intanto, con la strumentalizzazione del “made in Italy”, continuiamo ad avere etichette alimentari che raramente servono alla bisogna.

Il metodo italiano Nutriform, vantato come eccellenza, non cambia nulla rispetto alla attuale situazione: un elenco di ingredienti, con indicata la quantità nello specifico prodotto, che dovrebbe far capire al consumatore se c’è o meno un equilibrio a lui funzionale… il consumatore consapevole…. va bene, ma anche medico e scienziato in grado di valutare prodotto per prodotto cosa gli possa essere dannoso… è demagogia.
Il metodo Nutri-Score, invece, indica la qualità nutrizionale di un alimento (ad esempio in base al contenuto di grassi, sale, fibre, ecc.) utilizzando una scala a cinque colori.

Stiamo parlando di processi logici, scientifici e matematici per aiutare il consumatore nelle sue scelte. Ma il governo preferisce non entrare nello specifico e gridare, confondendo sulla materia, facendo credere che si voglia attaccare il nostro Paese.

1 - agenzia Dire
2 - del resto, quando si sostiene, come ha fatto la premier, che l’Europa ha bisogno di più Italia e non viceversa, ci sovviene il dubbio che sia in atto un qualche delirio di onnipotenza.
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