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Farmaci, pubblicita' e bambini. L'ipocrisia della politica-politichese
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Articolo di Giuseppe Parisi
15 agosto 2007 0:00
 
Pericolose sbandate in curva come il divieto alle banche private per la raccolta del sangue del cordone ombelicale. I non-finanziamenti alla ricerca medico-scientifica delle staminali. Sono solo alcune delle ultime scorribande della ministra Livia Turco, mentre guida quella "Ferrari rossa" del dicastero della Salute degli italiani, nella sua "nobile" iniziativa di avventurarsi in percorsi tortuosi pur di evitare scomodi assalti dei cattolici alla legge sulla fecondazione assistita. La ministra continua a farci rabbrividire, sperare e sognare.
Le necessita' dei cittadini vengono calpestate, offese, umiliate, derise, oscurate, negate in nome del politik-konform. La politica delle necessita' reali, degradata a politichese degli affari e degli interessi , ha occupato il diritto e la legalita', i bisogni di coloro i quali vantano diritti incontrastabili, tra i quali, quello alla salute fisica e mentale.
Livia Turco, una regina del politichese konform , quello fatto di decisioni al tavolino degli "affaristi", del "questo a me" e "quanto a te", di tutto e di piu' di quanto possa essere estraneo -anni luce- dai bisogni reali della gente, bisogni vissuti nella realta' del quotidiano e sulla pelle dei millioni di cittadini italiani.
Il suo ministero ci sembra sterile, insicuro, di comodo, imperfetto, inconcreto, tragico, comico, pericoloso.
Regina e' l'ipocrisia.
Lo abbiamo visto con l'iniziativa sugli spot pubblicitari dei farmaci, quelli che vietano le "veloci avvertenze". Ma perche' non vietare, viceversa, la pubblicita' di un farmaco? Che senso ha, signora ministro, la pubblicita' dell'aspirina, che in Italia costa 10 volte piu che negli Usa? Che senso civile, quale civilta' del diritto puo' esistere se un bambino, davanti alla tv, impara a chiedere alla mamma quel farmaco buono da prendere la sera, per fare "popo'" la mattina?
Se il suo partito, dalle forti tradizioni bolsceviche del "k", e' quello che agisce per orientare il cittadino (perche' e' immaturo), vuol dire che, anche in tale occasione, la sua condotta e' imperfetta, sterile, insicura, ipocrita, di comodo, nel caso suo di comodo. La komodita' dei cerchiobottisti, quelli che danno un colpo al cerchio ed uno alla botte. Cosi' non si scontenta nessuno, soprattutto le potenti lobby delle multinazionali farmaceutiche, quelle che pendono sulle vostre teste politichesi come una spada di Damocle, pronta ad infilzarvi al vostro primo errore. E lei, signor ministro, si guarda bene dal non essere riverente.
Che senso ha, pertanto, fare la reginetta del partito delle "k" e dei divieti perche' la gente e' immatura e va istruita?
Peggio, essere ministra della Salute degli italiani, non avendo nemmeno il coraggio di arginare i danni sull'uomo delle influenti lobby di morte e corruzione?
Se sfruttare la mente pulita e sincera di un bambino, bombardandolo con meravigliose merendine che lo condannano ad una vita da obeso e' immorale quanto la pedofilia, pubblicizzare il farmaco per la "popo'" cosa potrebbe essere, signora ministra?
Coraggio, coraggio, signora ministra.
Il cittadino onesto ha sete della vera politica, quella dei problemi reali, quelli che nessuno di voi, palazzinari della politica-politichese, conosce, tranne lo stesso medesimo cittadino, quello che voi chiamate, dalle vellutate stanze del politik-konform, " il cittadino della strada". Al cittadino onesto non interessa l'avvertenza sul farmaco per la "popo'", il medico esiste anche per questo. Viceversa interessa molto di piu' conoscere che fine fanno i propri soldini, contributi alla societa' civile, quelli dei milioni di euro dedicati alla salute di tutti come quella dei propri figli.
Le consigliamo, signora Livia Turco, di dedicarsi meno alle ipocrite sciocchezze e di ampliare le concretezze.
Noi lo auspichiamo. Purtroppo senza crederci.
Siamo tra i cittadini, con i cittadini. Vigileremo. Esistiamo per questo.
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